V Video

R Recensione

7/10

La gatta sul tetto che scotta regia di Richard Brooks

Drammatico
recensione di Gloria Paparella

Tratto dal dramma teatrale di Tennessee Williams, il film racconta la vita di Brick Pollitt, ex giocatore di football e con il vizio dell’alcol, erede designato di un padre autoritario, sposato a una donna che non ama più perché crede bugiarda. Tormentato dal tradimento e dalla morte di un caro amico, il protagonista confesserà al padre il proprio disgusto per le menzogne e per la falsità, e riuscirà ad aprire gli occhi sulla relazione con la moglie.

La gatta sul tetto che scotta è un chiaro esempio di come il cinema possa trasporre sullo schermo un testo teatrale, seppur non rispettato nella sua totalità, rendendolo godibile ed appassionante. Ambientato in una ricca casa  dove i due coniugi, Brick (Paul Newman) e Maggie (Elizabeth Taylor) vivono una crisi che coinvolgerà anche il resto della famiglia, il film tocca diversi temi: il rapporto padre-figlio, la disillusione sull’amore e sull’amicizia, ma anche il coraggio della verità e l’opportunità per cambiare, la cosiddetta second chance (seconda possibilità). Brick, ancora depresso per il suicidio del migliore amico Skipper, rimane impassibile di fronte ai vani tentativi di seduzione della moglie, denominata “la Gatta”: un’insofferenza, sopportata unicamente con l’aiuto del whisky, dovuta al presunto tradimento della stessa con l’amico fidato, al quale sembrava fosse dedicato tutto il suo affetto. A circondare i due personaggi principali vi sono il padre del protagonista, il possidente Harvey “Big Daddy” (Burl Ives), che non è al corrente di essere malato di cancro, ed il fratello Cooper (Jack Carson), il quale sta progettando insieme alla moglie di prendere il controllo delle sue proprietà. La crisi familiare si snoda così in tutte le sue sfaccettature: Brick decide che è tempo di mettere fine alle bugie e di raccontare la verità sul rapporto tra la moglie e l’amico, ed il capofamiglia smaschera le vere intenzioni del figlio maggiore.

Le spine pungenti del garbuglio familiare, tema caro a Tennessee Williams, danno vita a personaggi aspri e spigolosi, che finiscono per confessare ognuno il proprio rancore verso l’altro nel giorno della verità: il temporale che si scatena fuori dalla villa, teatro della “rappresentazione”, è metafora della bufera che irrompe all’interno della famiglia Pollitt, e che porta via ogni bugia, ristabilendo l’equilibrio tra i personaggi. Nonostante venga omesso il vero motivo della crisi di Brick (nel testo teatrale era la sua omosessualità), il film di Richard Brooks conserva l’originale tensione emotiva e riesce a sviscerare i rapporti inter-familiari, costruendo dialoghi memorabili e momenti di rara drammaticità verbale. Sebbene la prima parte sia più lenta e aggrappata ai primi piani dei due bellissimi attori protagonisti, ed alcune scene risentano di un’eccessiva teatralità, il film rivela un crescendo emotivo che raggiunge il climax nell’incontro tra padre e figlio in cantina, dove avviene la riappacificazione.

Le due superstar Paul Newman e Elizabeth Taylor, entrambi candidati all’Oscar, sono in stato di grazia e forniscono un’interpretazione intensa: Maggie, la “gatta” che si trova a camminare su un tetto rovente, ovvero il suo matrimonio incrinato, riesce a sopravvivere e a scaldare l’animo freddo (gelido come gli occhi di Newman) del coniuge. Il cast magistrale, arricchito dalla presenza di Burl Ives, perfetto nel ruolo del padre-padrone morente, e la direzione di Brooks hanno reso La gatta sul tetto che scotta uno dei più convincenti adattamenti cinematografici, posizionandosi al terzo posto tra i maggiori incassi del 1958 e consacrandosi come un autentico classico della cinematografia americana anni ’50.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo film. Fallo tu per primo!

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

lorenzof.berra alle 23:09 del 22 gennaio 2014 ha scritto:

Che bel film ,la gatta sul tetto che scotta rappresenta il unto cardi attraverso il quale tutto il cinema americano da li a poco si muovera' ,il problema della coppia nel suo divenire antropologica è l'elemento rivoluzionario della componente Hollywoodiana,tutto il film è incentrato sulla conflittualita' e sull'incomprensione tra marito e moglie,e sul rapporto di questi ultimi con la famiglia genitoriale del marito ,qui interpretato da un fascinoso Paul Newman,attore uscito come :James Dean, Marylin Monroe ,e Marlon Brando ,dal famoso Actor's Studio di New York, una scuola che "raffinava "gli attori li derealizzava dalla realta' e li calava in un mondo di duro lavoro attoriale e recitativo, capace di creare attori non solo cinematografici, ma teatrali ,vi ricordate cari amici lettori e lettrici del film Eva contro Eva con Bette Davis? ecco li viene fatto comprendere quanto la recitazione teatrale ,il famoso metodo Stanislawsky, sia l'anticamera necessaria per giungere in uno stato recitativo unico nel suo genere.Ecco qui in questo film c'è molto del metodo Stanislawskiano ,c'è tutta quella forza della Riviviscenza che ha come unico obiettivo finale di permettere all'attore di trasmettere tutte quelle componenti "empatiche"e "organiche"tipiche dell'impulsivita' umana,Lipps ne è un modello Hitchcock pure,e Brooks sa seguire questa strada unica nel suo genere.La storia è molto forte piena di alti e bassi,fortemente incentrata sulla figura dei due giovani fascinosi e seducenti ,sia sul piano recitativo che tematico.L a componente attoriale è unica nel suo genere l'inglese Liz Taylor,non ha bisogno di presentazioni ulteriori ,è stata per anni moglie e poi compagna ,e poi ancora moglie sino a divorziare dal fascinoso e conturbante attore inglese Richard Burton,tutti e due erano due caratteri forti,lei piccola di statura ,con due occhi dolci e viola densi e profondi,me la ricordo nel film :"LORD BRUMMEL

2 co Sir Peter Ustinov,

lorenzof.berra alle 21:41 del 23 gennaio 2014 ha scritto:

con SIR Peter Ustinov, una recitazione manierata ,ma magistrale, come del resto non si puo non ricordare della sua interpretazione nel colossal "Cleopata" .Liz Taylor attrice versatile dagli occhi viola ,persona dal carattere forte e dalla volonta' di ferro si trasforma in una donna affascinante e seducente ,la ricordo inoltre nel film "International hotel"ricco di assensi sessuali, dove i problemi di coppia erano all'ordine del giorno,sempre affiancata dal bel marito muscoloso Richard Burton.Nel film "La Gatta sul Tetto che Scotta "la bella Liz ,offre al pubblico di "maschi maggiorati"l'idea che anche una moglie ,in una societa' "maschilista"possa determinare il cambiamento dello status in cui vive e opera. Brick e Maggie sono due persone opposte ma componenti di una sola cosa,lui è il contenitore del "godimento" lei il suo contenuto, il "piacere" di tale godimento"l'affezione dell'io dei due protagonisti è fortemente colma di tutto quel piacere che possono trarre dal loro amore che è determinato dal loro "godere"di coppia ,ma vivono la conflittualita' sono sempre in contrasto il rapporto tra i due è come quello che intercorre tra un soggetto e un oggetto ,in senso estetico,lui desidera lei,ma lei a sua volta lo accetta per poi respingerlo,per poi accettarlo nuovamente,il tutto attraverso un movimento "circolare",la conseguenza di tale godimento "conflittuale"che emerge in questo film è determinata dai "sentimenti di stato",l'io dei due protagonisti ,anche nel godere negativamente ,vive comunque proiettato verso uno stato positivo,ma l'ostacolo è dato anche dalla famiglia di Brick soprattutto dal rapporto con il padre,che è solo conflittuale,i due si giudicano ,si insultano,ma alla fine si vogliono bene ,la componente affettiva è sempre viva in questo rapporto filiale,il vero punto nevralgico del film,Tennesse William è un grande narratore psico esteta,la componente dell'io con le sue turbe ,i suoi dolori e le sue afflizioni ,divengono il fulcro nevralgico della componente narratologica del film,i suoi personaggi si dibattono ,quel "godimento "extraestetico,comportamentale dei personaggi ,diviene piu' intenso solamente in rapporto al godimento dell'oggetto desiderato,Brick gode nel far del male a Maggie,ma è anche un piacere "fisico ,è una modalita' di attrazione fisica,tra i due giovani,come del resto il tutto lo ritroviamo nel film "un tram che si chiama desiderio",ma questa del resto è un'altra storia,il finale del film è il ritrovamento dei quattro suoceri ,nuora e figlio dell'affettivita' ritrovata.