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7/10

Into Darkness-Star Trek regia di J.J. Abrams

Fantascienza
recensione di Federica Banfi

Quando l'Enterprise è chiamata a tornare verso casa, l'equipaggio scopre una terrificante e inarrestabile forza all'interno della propria organizzazione che ha fatto esplodere la flotta e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro mondo in uno stato di crisi. Spinto da un conflitto personale, il Capitano Kirk condurrà una caccia all'uomo in un mondo in guerra per catturare una vera e propria arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un'epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l'amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e i sacrifici compiuti per l'unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il suo equipaggio.

Dopo quattro anni dall’ultima apparizione sul grande schermo dei grandi nomi della cultura fantascientifica quali quelli del capitano Kirk e del vulcaniano Spock, J. J. Abrams riprende le redini del progetto iniziato nel 2009 che prevedeva un reboot dell’ormai cult serie tv Star Trek, dando vita a un nuovo capitolo dal titolo Star Trek – Into Darkness.

Avevamo lasciato i celeberrimi protagonisti nati dalla mente del visionario Gene Roddenberry a bordo dell’Enteprise, pronti a vivere nuove avventure e a visitare universi inesplorati. Ritroviamo questa volta, nell’ultima fatica del creatore della pluripremiata serie tv Lost, il capitano Kirk (Chris Pine), accompagnato, tra gli altri, dai fedelissimi Spock (Zachary Quinto), Nyota Uhura (Zoë Saldaña) e il dottor McCoy (Karl Urban), alle prese con un nuovo spietato villain, interpretato dall’inglesissimo Benedict Cumberbatch, terrorista rifugiatosi sul pianeta Kronos in attesa di colpire nuovamente.

Amato non solamente dal fandom di trekkers, ma anzi, probabilmente, apprezzato soprattutto dai neofiti, Star Trek – Into Darkness, così come già il precedente Stark Trek, si apre anche a coloro che non conoscono approfonditamente la serie tv, mantenendo sì personaggi e vicende del passato, ma non dando nulla per scontato. Il ritmo incalzante, il turbinio di immagini e l’alternarsi di umorismo, momenti di alto pathos (sempre magistralmente sottolineati dalle melodie originali di Michael Giacchino) e pura fantascienza, rendono quello che poteva essere un semplice seguito un piccolo gioiello firmato J.J. Sempre ottime le interpretazioni di Chris Pine e Zachary Quinto, che si confermano all’altezza dei loro predecessori, seguendone le orme, ma donando al contempo ai loro alter ego un tocco del tutto personale. Chi colpisce è però Benedict Cumberbatch, che abbandona le vesti di Sherlock Holmes per dare vita a John Harrison, un cattivo di tutto rispetto, algido e perfido, perfettamente nelle sue corde. Di indubbio pregio rimangono gli effetti speciali, aiutati nella loro resa da un impeccabile 3D, che rende ancor più godibili i viaggi intergalattici a bordo dell’Enterprise. Ancora una volta J.J. Abrams si dimostra essere prima che regista grande fan della serie tv, creando un vero e proprio prodotto originale, rimanendo tuttavia il più fedele possibile all’originale, riuscendo furbescamente a farsi amare sia dai vecchi adepti sia dai geek alle prime armi.

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tramblogy alle 12:51 del 23 novembre 2013 ha scritto:

boooo....per me bruttino forte!