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7/10

Izmena (Betrayal) regia di Kirill Serebrennikov

Drammatico
recensione di Federica Banfi

Una giovane dottoressa (Franziska Petri), ossessionata dalla convinzione che il marito la tradisca con la moglie di un paziente, conduce quest'ultimo (Dejan Lilic) in una spirale di gelosia da cui riescono ad uscire solo attraverso il compimento di un unico atroce gesto: l'omicidio.

Due coppie, due tradimenti, due omicidi. Sono questi i numeri dell'ultima fatica del regista russo Kirill Serebrennikov, che porta in concorso a Venezia un'intricata pellicola dedicata all'amore ritratto in una delle sue forme più torbide: la gelosia. Nonostante il tema non sia dei più originali, Serebrennikov col suo Izmena riesce a catturare l'attenzione dello spettatore dirigendo magistralmente gli attori protagonisti, dedicando particolare attenzione alla Petri, algida e feroce dottoressa, trasformandola nella seconda metà  del film da moglie innamorata (seppur calcolatrice) e quasi succube, a spietata ingannatrice. Il corpo, in particolare quello femminile, è però il vero protagonista: sempre in primo piano, reale, sporco. La sequenza della rasatura in seguito alla (poco) accidentale morte del marito rende perfettamente comprensibile la frustrazione della donna: finalmente libera, ma allo stesso tempo non più giustificata dal suo essere vittima, e quindi, ora, colpevole. Nonostante la bravura degli attori (lei terribile manipolatrice, lui vittima quasi inconsapevole), i punti deboli della pellicola rimangono numerosi: innanzitutto la surrealtà  e l'incoerenza di alcuni episodi (come non citare il bacio con la poliziotta in seguito alla confessione), per arrivare infine alla confusione creata dal ribaltamento della storia a metà  del film; nonostante il superbo passaggio che porta all'inversione della storia, accompagnata dal cambiamento d'abito della protagonista in mezzo al bosco, a simboleggiare il mutamento di tempo e spazio, lo scambio di storia tra "traditi" e "tradenti" rimane poco fluido, scadendo facilmente in una spirale infinita di temi e vicende già  viste. Nonostante le pecche narrative e grazie alla bravura del direttore della fotografia, alla scelta dell'ambientazione, che ci regala una Russia inedita immersa in colori freddi, foglie sospinte dal vento e temporali improvvisi, Izmena rimane un film estremamente godibile, seppur nascosto da una coltre di banalità  che spesso impedisce allo spettatore di apprezzarlo appieno.

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