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7/10

Gambit regia di Michael Hoffman

Commedia
recensione di Carlo Lanna

Harry Deane, curatore di mostre londinese, organizza un'astuta macchinazione per raggirare l'uomo più ricco d'Inghilterra, l'avido collezionista Lionel Shabandar, convincendolo ad acquistare un falso dipinto di Monet. Come esca, recluta una regina del rodeo texana, che si farà  passare per donna il cui nonno mise le mani sul dipinto alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Bizzarro, ironico ed anti-convenzionale. Così possiamo descrivere il film diretto da Michael Hoffman e con la sceneggiatura dei fratelli Coen, ancora oggi nelle sale. Complice tre grandi star molto famose nel mondo dello showbitz, Gambit, si è guadagnato tutto il successo ed i riconoscimenti che ha avuto. Lo consigliamo vivamente ed ora vi spieghiamo il perchè. Remake dell'omonimo film anni '60, la gestazione è stata molto travagliata. Già nel 1997 il produttore Mike Lobell, che all'epoca lavorava per la Universal, era alla ricerca di sceneggiatori per un possibile rifacimento. Inizialmente propose ad Aaron Sorkin lo script per essere riscritto, ma Sorkin, pur interessato al progetto, dovette rifiutare la proposta perchè troppo impegnato con le serie televisive Sports Night e West Wing - Tutti gli uomini del Presidente. Lo script è stato successivamente proposto a diversi sceneggiatori, ma nel 2003 i fratelli Joel e Ethan Coen si sono interessati dando una revisione radicale allo script. Pur avendo i fratelli Coen come parte del progetto il film è rimasto per molti anni chiuso nel cassetto. Soltanto nel 2011 si concretizzò il tutto, e le riprese iniziarono nelle splendida città di Londra nel maggio dello stesso anno. Scritturata una brillante Cameron Diaz, un superbo Colin Firth ed un sempreverde Alan Rickman, Gambit è approdato nelle sale cinematografiche in un periodo forse un po' troppo affollato, ma è riuscito a tener testa a tutti i suoi avversari. La vicenda racconta la vita del curatore d'aste Harry Deane che, vessato ed umiliato dal suo capo, elabora un piano per truffarlo ed estorcergli una grossa somma di denaro. Deane arruola quindi, una simpatica ed alquanto bizzarra texana di nome PJ per fingersi la proprietaria di un celebre quadro di Monet. Nel tentativo di portare a termine il raggiro, Deane e PJ, vivranno un'avventura davvero al limite dell'assurdo. I fratelli Coen gran maestri nel portare sul grande schermo film sui generis e con l'aiuto del regista, pur rimanendo ben saldi alla loro poetica, confezionano un lungometraggio divertente, dissacrante e che strizza l'occhio alla realtà odierna. E' da vedere in tutta la sua interezza, non solo per una sceneggiatura di ferro e per una regia calda e pacata, ma soprattutto per un cast quasi da Oscar. Se infatti il buon Firth si conferma un attore inglese di vecchio stampo, la Diaz con la sua innata comicità, è il personaggio che rende speciale il lungometraggio. Con una colonna sonora graffiante e di grande impatto, la cornice di Gambit si fa ancora più interessante ed affascinante. Una pellicola quindi che sembra quasi essere fuori dal tempo, se la paragoniamo ad altre commedie che abbiamo visto in questo ultimo periodo; ma il bello di Gambit sta proprio in questo. I Coen e lo stesso regista, non tralasciando nessun particolare, hanno dato vita ad un film modernizzante, inteso, eclettico e di rara comicità.

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