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9/10

La Leggenda Di Robin Hood regia di Michael Curtiz

Azione
recensione di Alessandro Pazzola

In Inghilterra, nell'epoca delle crociate, il principe Giovanni (Claude Rains), con il pretesto della prigionia di re Riccardo (Ian Hunter) in terra straniera assume la reggenza del regno e, con la complicità dei nobili normanni, in particolare lo sceriffo di Nottingham (Melville Cooper) e Sir Guy di Gisbourne (Basil Rathbone) obera di tasse i poveri sassoni, il suo unico avversario è Robin Hood (Errol Flynn) e la sua banda di briganti della foresta di Sherwood.

La leggenda di Robin Hood è un capolavoro del cinema hollywoodiano. Tutti gli elementi che caratterizzano il film (cast, colonna sonora, scenografia e regia) sono di alto livello.

Il protagonista principale Robin Hood, interpretato da Errol Flynn, ha le caratteristiche sia dell'eroe romantico che del giullare di corte. Del giullare ha innanzitutto il carattere gioviale del personaggio, in quasi tutte le scene ha il sorriso e la battuta pronta, usata per irridere gli avversari, come negli scambi di battute con Sir Guy di Gisbourne sia nel palazzo di Giovanni come nell'agguato della foresta, si comporta da giullare anche davanti a tutti i nobili quando accusa il principe Giovanni di inasprire le tasse verso i sassoni non per pagare il riscatto per liberare re Riccardo, ma per aumentare il suo potere.

L'eroe romantico è rappresentato dall'amore per la sua dama Lady Marian (Olivia De Havilland), però corteggiata in modo non convenzionale: non con gesta e virtù cavalleresche ma cercando di farla ridere, in alcuni casi esponendola a situazioni imbarazzanti, ad esempio costringendola a mangiare il pollo con le mani. Successivamente assumerà un atteggiamento più “convenzionale”. Ad esempio, nonostante sia ricercato e sia consapevole che è una trappola, partecipa al torneo di tiro con l'arco, non solamente per dimostrare di essere il migliore arciere dell'Inghilterra, ma anche perché il premio verrà consegnato da Lady Marian in persona. E' il classico eroe buono, che deve riparare alle ingiustizie dei Normanni contro il suo popolo, i Sassoni, non ha niente dell'animo tormentato che si noterà nel Kevin Costner di Robin Hood - il principe dei ladri.

I personaggi secondari sono i briganti della foresta di Sherwood, i Sassoni vessati dal principe Giovanni, che per necessità si ribellano e diventano briganti, capeggiati dal buon Little John (Alan Hale) e dal burbero ma simpatico Frate Tuck (Eugene Pallette), che con Robin Hood fanno semplicemente morire dal ridere anche solo per l'ambiente gioviale che si viene a creare. I briganti sono protagonisti insieme a Robin Hood di molte delle situazioni esilaranti del film.

Poche parole sugli antagonisti: l'antagonista principale è il principe Giovanni, rappresentato come l'antitesi del cavaliere, basso, non eccezionalmente bello, specie se confrontato con il fratello Riccardo, e Sir Guy di Gisbourne che è in competizione con Robin Hood per l'amore di Lady Marian, entrambi rappresentati come personaggi il cui fine ultimo è il raggiungimento del potere.

L'unico personaggio che mostra un'evoluzione caratteriale è Lady Marian che, da fervente sostenitrice della causa normanna, diventerà poi sostenitrice della causa di Robin Hood quando si renderà conto delle sofferenze che i Sassoni subiscono dai Normanni, e si innamorerà di Robin quando capirà che dietro le sue azioni sono assenti fini occulti, ma è presente solo una sincera volontà di aiutare gli abitanti di Sherwood.

Il film è complessivamente ben riuscito. E' divertente, con tanti episodi semplicemente esilaranti, le ambientazioni sono curate nei minimi dettagli, dando il giusto risalto sia alla foresta di Sherwood che al castello di Giovanni e i duelli, inoltre tutte le sequenze di azione sono molto curate.

In occasione dell'uscita in DVD il film è stato restaurato, ma su Il mondo dei doppiatori è riportato che è stata cambiata la colonna sonora per motivi di diritti. E' un peccato, anche se il risultato è comunque pregevole. Il nuovo doppiaggio italiano è di qualità inferiore rispetto al doppiaggio originale, tuttavia è preferibile guardare il film in lingua originale.

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