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8/10

Il Quartetto regia di Dustin Hoffman

Commedia
recensione di Erika Sdravato

A Beecham House l'atmosfera ferve. Si è diffusa la voce che presto arriverà  una nuova ospite che, a quanto si dice, è una diva famosa. Per Reginald Paget (Tom Courtenay), Wilfred Bond (Billy Connolly) e Cecily Robson (Pauline Collins) questo genere di chiacchiere non è una novità  nella pettegola casa di riposo. Ma subiscono un vero shock quando scoprono che la nuova arrivata è niente meno che l'ex componente del loro quartetto di canto, Jean Horton (Maggie Smith). Jean aveva scelto di intraprendere una brillante carriera come solista, alimentando invidie che hanno finito con l'infrangere la loro amicizia e il suo matrimonio con Reggie, che reagisce molto male alla notizia del suo arrivo. Può lo scorrere del tempo sanare le antiche ferite? E riuscirà  il leggendario quartetto a colmare le proprie divergenze in tempo per la serata di gala a Beecham House?

C'è chi si sente guizzante a causa di un testosterone ancora giovinetto, c'è chi ha attraversato la propria vita frequentando il sentimento d'amore per poi perderlo, c'è chi sembra reincarnare la Fata Smemorina della senilità  ma ha un cuore grande come una docile casa di riposo per anziani. La stessa in cui troverà  ospitalità  colei che destabilizzerà  l'ordinaria armonia di questi ottuagenari personaggi. Lievi cenni a generi e musicisti più o meno importanti infarciscono i dialoghi di quattro meravigliosi attori inglesi, alle prese con le rivincite della terza, seconda e prima età . Marmellate di albicocca, lustrini da sera, classiche sedie imbottite, gorgheggi mattutini, prati e panchine all'aperto, corposi tendaggi, tè e tanti capelli bianchi animeranno una pellicola che registra le proprie linee guida sulla sobrietà : è l'equilibrio a farla da maggiore, sia sullo spartito che in scena. Tutto rimane sorprendentemente delicato e garbato, anche quando i rapporti del quartetto si incrinano. Ma il perdono e la forza dell'emozione che lega, unisce e tiene avvinghiati prevarrà  ancora una volta. Beh, nulla di eccezionale, nessun orpello di regia (la prima del grande Hoffman), se non la presenza costante dell'opportuno tocco di una semplicità  quasi ridondante. Il clima sempre piacevole rende questo film - concretamente di impianto teatrale -  di facilissima fruizione per qualsiasi spettatore (soprattutto per quanti vorrebbero godersi una serata in compagnia di simpatici nonnini in pensione). Inoltre, il cast che comprende Maggie Smith, Tom Courtenay, Billy Connoly, Pauline Collins e il "silentiano" Michael Gambon  può godere di una sceneggiatura frizzantina e ben curata ed è oltretutto arricchito da interpreti appartenenti alla più alta tradizione operistica inglese, fondamentali per la buona riuscita di cori e coretti in do minore. Non si dimentica dunque la vera protagonista del film: la musica. All'insegna della passione che si prova verso di Lei (ma anche delle rivalità  che Essa sa alimentare), si sospende 'The quartet'. Con quattro lucine che, vigorose, brillano a Beecham House.

V Voti

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