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8/10

Toy Story 2 - Woody & Buzz alla riscossa regia di John Lasseter

Animazione
recensione di Alessandro Pazzola

Lo sceriffo Woody viene "rapito" da un venditore di giocattoli perché è un raro giocattolo degli anni '50 ed è un pezzo da collezione, ma Buzz Lightyear e i suoi compagni vogliono liberarlo e riportarlo a casa.

Nell'appartamento del ladro Woody conosce Bullseye, il cavallo di Woody nello show "Woody e gli amici del West", Jesse, una cowgirl molto simpatica e molto vivace e il saggio Stinkey Pete, e scopre che il gruppo faceva parte di uno show televisivo in voga negli anni '50 chiamato "Woody e gli amici del West". Scopre che l'intero gruppo deve essere venduto ad un museo giapponese e quindi deve fare una scelta che può condizionare la sua vita, restare con i suoi amici e il suo padroncino Andy sapendo che costui crescerà e lo abbandonerà, o andare in Giappone con il suo gruppo storico e abbandonare Buzz e i suoi amici.

Toy story 2 – Woody e Buzz alla riscossa è il sequel perfetto per il rivoluzionario film d'animazione Toy Story-il mondo dei giocattoli.

Facendo un'analisi del film si può notare che la trama si divide in due filoni ben distinti che non si intrecceranno se non alla fine: il primo è contraddistinto dal tentativo di salvataggio di Woody da parte di Buzz e degli amici di Woody, ed è quello che ha gli elementi più esilaranti del film, di cui si discuterà fra poco. Il secondo è contraddistinto dalla prigionia di Woody, ed è quello più riflessivo di tutto il film.

Come anticipato nella trama Woody deve fare una scelta molto difficile che è sintetizzata dal discorso di Stinkey Pete a Woody stesso:

"Quanto tempo durerà, Woody...? Credi davvero che Andy ti porterà all'università? O in viaggio di nozze...? Andy sta crescendo, e purtroppo tu non puoi farci niente. È una tua scelta, Woody. Puoi tornare a casa o restare insieme a noi e diventare immortale. Sarai amato da molte generazioni di bambini." .

Qui non abbiamo concetti banali come bene e male o una fazione che è nel giusto e l'altra che è in errore, (a parte il venditore di giocattoli) c'è qualcosa di più profondo e (termine più appropriato) adulto, una scelta che pur non ricadendo nelle categorie giusto e sbagliato ha nei suoi effetti una cesura con una fazione o con l'altra, e ogni parte in causa ha le sue ragioni e le ragioni della compagnia di Woody sono sintetizzate da Buzz quando dice a Woody:

"Sotto quell'imbottitura c'è un giocattolo che mi ha insegnato una cosa : vale la pena vivere anche se c'è un solo bambino che ti vuole bene. Io ho fatto tutta questra strada per salvare quel giocattolo... perché credevo in lui!".

Quindi rimanere un giocattolo sapendo che il suo padroncino prima o poi lo abbandonerà o diventare un pezzo da museo costoso e ricercato, adorato da tutti i bambini del mondo ma perdendo la sua funzione principale, il gioco.

Analizzando l'altro filone narrativo non si può non ridere delle peripezie di Buzz e gli altri giocattoli, Rex, Mister Potato, Slinky, Hamm e gli altri, dalla scena dell' attraversamento al semaforo, alle scene ambientate nel supermercato con un Buzz Lightyear che deve scontrarsi con se stesso ma resettato nell'impostazione originale, e gli altri giocattoli che cercano disperatamente di orientarsi in un centro così grande finendo per perdersi.

Il cast dei giocattoli vede confermati tutti i giocattoli del primo capitolo, e alcuni nuovi innesti, di cui la cowgirl Jesse e il cercatore d'oro Stinkey Pete sono i meglio caratterizzati.

Jesse ci viene presentata come un giocattolo vivace e simpatico, ma bastano pochi minuti di scena per comprendere che è la sua vivacità è una maschera, il momento in cui lei racconta la sua storia è il più toccante di tutto il film, raccontato sotto forma di canzone When She Loved Me di Randy Newman (che ha ricevuto un Golden Globe e una nomination all'Oscar nella categoria miglior canzone). La canzone narra del suo rapporto con la padroncina Emily, di quel rapporto speciale instaurato con la bambina finchè però Emily non cresce e si stufa di giocare con lei e l'abbandona in uno scatolone.

Il cercatore Stinkey Pete è un anziano che sulle prime sembra saggio, ma che rivela la sua vera natura quando impedisce con la forza a Woody di fuggire, tuttavia non lo si può definire un villain ma semplicemente un anziano disilluso dalla sua vita di giocattolo e che non crede nell'amore dei bambini per i giocattoli.

Molti i cameo come Barbie e il dittatore spaziale Zurg citato nel primo film e le citazioni tratte da saghe cinematografiche come Guerre Stellari come la scena del duello tra il falso Buzz Lightyear e l' imperatore Zurg.

La grafica è nettamente migliorata rispetto al primo capitolo, si guardi gli splendidi paesaggi curati nei minimi dettagli all'inizio del film, quando Buzz atterra sul pianeta di Zurg e anche i volti degli esseri umani sono molto migliorati rispetto al primo capitolo.

Il cast di doppiatori rimane sostanzialmente invariato, sia nel doppiaggio statunitense che in quello italiano, con Tom Hanks e Tim Allen che doppiano rispettivamente lo sceriffo Woody e Buzz Lightyear, doppiati egregiamente in italiano rispettivamente da Fabrizio Frizzi e Massimo D'Apporto.

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