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R Recensione

8/10

Mud regia di Jeff Nichols

Drammatico
recensione di Maria Eleonora C.Mollard

Sulle rive del Mississipi, due ragazzi di quattordici anni, nei loro vagabondaggi trovano su un isolotto una barca su un albero, e al suo interno uno strano personaggio di nome Mud, che come loro trova rifugio dal mondo in quel luogo isolato. Ellis (Tye Sheridan, apprezzato per la prima volta in The Tree of Life) e Neckbone (Jacob Lofland) instaurano immediatamente un rapporto col misterioso uomo, disposto a cedere l'imbarcazione a cui anelano i due, in cambio di viveri e un aiuto per ricongiungersi alla donna che ama, Juniper (Reese Witherspoon), che ha salvato dalle violenze di un uomo macchiandosi di omicidio. Se Neckbone si dimostra diffidente, già  smaliziato e avvezzo alle ambiguità  del mondo e dei rapporti umani, il giovane Ellis rimane incantato dal passato violento, dalla sicurezza ostentata e dai racconti del suo nuovo amico.

Reduce dal trionfo alla Semaine de la Critique con Take Shelter, Jeff Nichols torna nel 2012 con una coming-of-age story dallo stampo sempreverde. Mud ovvero  "Fango" rappresenta non solo lo spettro dei sentimenti confusi del mondo degli adulti, che Ellis non riesce a carpire nella sua dimensione fatta di fughe mattutine in barca, e i piaceri semplici che il fiume offre, ma lo stesso carattere dei personaggi: infantili nel modo di approcciarsi alla vita e adulti in modo quasi caricaturale nei gesti e nei racconti spesso costellati da bugie e spacconerie. Le intenzioni dei protagonisti non sono mai cristalline, dai genitori agli innamorati divisi. Mud è un Huckleberry Finn adulto nelle fattezze, e come l' ingenuo protagonista alle prese con la fine del suo mondo famigliare e il trauma che ne consegue è dramma proprio perchè non c'è nulla di urlato, ma una decisione che avanza inesorabile come il tempo e l'infanzia destinata a finire -, anche il fuggitivo dovrà  lasciare andare gli anni spensierati e le scelte azzardate a seguito dell'evento drammatico che l'ha portato a nascondersi dagli adulti e dal castigo.

Al suo terzo lavoro, Jeff Nichols ha creato non solo un racconto di formazione - sono tanti quelli che accostano questo lavoro a Stand by me -, ma un bellissimo ritratto su una parte di America, su quel fiume che inghiottì Jeff Buckley, e in ogni fotogramma possiamo percepire la musica di quei passaggi del Sud; non a caso nella colonna sonora troviamo un gruppo come i Dirty Three - che han raggiunto l'apice con il meraviglioso album Ocean Songs -, le loro melodie richiamano l'esperienza del mare e dell'ignoto, la scrittura di Hemingway, la pesca, Mark Twain, un fiume di citazioni che scorrono per più di due ore di film. Il merito del giovane regista, classe 1978, sta nel non spingere troppo su tematiche pesanti quanto comuni come il divorzio, la prima delusione amorosa e la perdita dell'innocenza; aiutato dalla indicibile fotografia di Adam Stone , e da un Matthew McConaughey indescrivibile e appassionato, si conferma un giovane talento non tanto per una storia che non racconta nulla di nuovo, ma per arrivare al cuore degli spettatori con un'opera onesta e commovente che è già  un classico. Non è ancora prevista una data d'uscita in Italia.

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Voto degli utenti: 6,8/10 in media su 4 voti.
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alexmn 9/10

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alejo90 (ha votato 7 questo film) alle 10:28 del 3 agosto 2013 ha scritto:

film molto interessante sulla carta, credo di riuscire a vederlo a breve; al di là di ciò è bello che qualcuno conosca ed apprezzi i Dirty Three

MariaEleonora, autore, alle 13:47 del 3 agosto 2013 ha scritto:

appunto beh c'è anche una citazione ai Fugazi