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R Recensione

9/10

Sing regia di Garth Jennings

Animazione
recensione di Leda Mariani

Buster Moon, elegante koala proprietario di un teatro un tempo grandioso, ed ormai caduto in disgrazia, è un giocoso furfante ed un eterno ottimista, che ama la sua arena più di qualsiasi altra cosa e che farà il possibile per salvarla. Di fronte allo sgretolamento dell’ambizione della sua vita, Buster ha un'ultima occasione di ripristinare il suo gioiello in declino, producendo la più grande ed originale competizione canora che si sia mai vista. Emergeranno cinque incredibili concorrenti: un topo tanto bravo ad esibirsi, quanto ad imbrogliare, una timida elefantina adolescente che soffre d’ansia da palcoscenico, una madre sovraccarica che si fa in quattro per occuparsi di una cucciolata di venticinque maialini, un giovane gorilla che sta cercando di allontanarsi dai reati della sua famiglia di delinquenti, ed una porcospina punk-rock che ha difficoltà a liberarsi degli stereotipi e di un fidanzato arrogante e poco talentuoso. L’improbabile gruppo allestisce lo spettacolo, che dovrà essere iper-scenografico e molto d’effetto, per catturare l’attenzione di una possibile grande finanziatrice, ma al povero Buster, accompagnato dalla sua segretaria centenaria e da un ricco “figlio di papà” squinternato, ne accadranno davvero di tutti i colori.

Quando la Ratatouille riesce perfettamente

Mentre guardavo “Sing”, circondata da una marea di bambini anche piccolissimi (diciamo da un anno in su), seduta in mezzo ad un pubblico assolutamente trasversale, in un commercialissimo multisala della periferia milanese, mi sono improvvisamente ricordata di cos’erano meno di trent’anni fa i film della Disney: meccanismi perfetti, geniali combinazioni di ingredienti piazzati ad hoc per emozionare, divertire, commuovere, ed entusiasmare.

Esattamente come fa quest’ultimo equilibratissimo lavoro di Universal ed Illumination Enterteinment, che ha ritmo, in tutti i sensi. La storia è dinamica, interessante, scritta con cura, selezionando profili nei quali è possibile identificarsi, ritrovandoli nella contemporaneità e nella nostra quotidianità. Gli stilemi televisivi e delle mode musicali vengono riprodotti e perfettamente fusi ad una storia dall’impostazione in realtà veramente molto classica - alla Billy Wilder, per intenderci - con una mescolanza talmente perfetta che il pubblico in sala confondeva realmente i piani tra totale finzione (siamo di fronte ad un cartone animato e i personaggi sono animali!), teatralità e spettacolo televisivo. La gente applaudiva e parlava come se si trovasse davanti ad artisti in carne ed ossa, oppure con i parenti davanti all’ennesima competizione televisiva culinaria, o musicale.

Questo è un film che anche un bambino piccolo può comprendere, almeno in maniera basilare, e che colpisce ed interessa gli adulti. Disegnato bene, anche se privo di chissà quali virtuosismi della tecnica, in maniera funzionale ed iper-colorata, è animato in modo assolutamente convincente e soprattutto, è cantato benissimo. L’apice si raggiunge con i classici jazz-blues interpretati da Tori Kelly per il personaggio dell’elefante Meena…una voce incantevole, fuori e dentro al film.

Ma l’interpretazione di tutti gli attori-cantanti è stata eccellente e fusa al dinamismo delle animazioni ha dato vita a qualcosa di veramente spassoso e a tratti commuovente.

Un film che consiglierei a tutti, grandi e piccini, per darsi una bella carica di speranza, leggerezza e serenità, uscendo dal cinema come sospesi sulle note delle canzoni e totalmente inebriati dal potere magico delle arti, che oggi come ieri, ci fanno sognare. Una fra tutte, la scena dello svelamento dell’incredibile illuminotecnica dei calamari.

Il musical perfetto, dall’inizio alla fine: che fa venire voglia di ballare e soprattutto di cantare!

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zemach 8/10

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