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6/10

La Vita E Una Cosa Meravigliosa regia di Carlo Vanzina

Commedia Italiana
recensione di Dido

Tre storie si intrecciano in una Roma che diviene specchio della società contemporanea.

Troviamo dunque il poliziotto, che nel corso delle sue indagini, si intercetta casualmente conversazioni tra la sua fidanzata ed altri uomini, scoprendone la doppia vita.

Essendo implicato personalmente nella vicenda, gli viene affidato un nuovo incarico, durante il quale conosce una donna ed utilizza qualunque trucco pur di conquistarla. 

Ed ecco il secondo personaggio, chirurgo stimato di una nota clinica privata, alle prese con un figlio anch'egli studente di medicina, che si dedica più volentieri alle scommesse e alle donne piuttosto che agli studi, ricorrendo all'aiuto paterno ogni qual volta si trovi in difficoltà.

Sullo sfondo un matrimonio felice, che pure verrà messo alla prova.

Ed infine il direttore di banca, suo malgrado implicato in loschi affari ai quali si è dovuto sottomettere puer di mantenere la propria posizione di potere.

Afflitto dallo stress quotidiano, si ritrova a fingere di esser un magazziniere, conosce nuovi amici fra la gente semplice, ed intrattiene finalmente rapporti sinceri, cosa divenuta quasi impossibile in una famiglia tenuta insieme quasi esclusivamente dal potere economico.

Figli viziati, tradimenti veri o presunti, matrimoni che non sono uniti dal vero amore ed altri che si ritrovano uniti malgrado tutto.

Sentimenti e valori che si perdono e si ritrovano, personaggi alla ricerca della felicità o più semplicemente della serenità. E c'è allora chi preferisce fuggire lontano, o ritirarsi in campagna, o finalmente dare un senso alla propria vita, ripudiando le ipocrisie che circondano la quotidiaNnità.

 Sicuramente piacevoli e ben interpretati i tre personaggi principali, nei quali ritroviamo grandi attori quali Salemme, Proietti e il comicissimo Brignano, sebbene i tre protagonisti non risultino realmente indagati a fondo e rimangano piuttosto stereotipati nel loro ruolo.

Battute che strappano più di una risata, situazioni divertenti che arricchiscono un film che non sfugge però dalla retorica banalità di alcuni personaggi, come la figlia viziata del banchiere e il giovane operaio,  che invaghitosi di lei la ritroverà finalmente nelle ultime sequenze del film.

Sicuramente trascurati alcuni dettagli, come le musiche di tanto intanto improponibili e stonate rispetto all'intento che si propone il film stesso, ossia quello di reppresentare una svolta per i fratelli Vanzina, che nonostante l'utilizzo continuo di tipici espedienti comici delle loro commedie, sembrano dirigersi verso la ricerca di una maggiore eleganza, attraverso piccole intuizioni che rendono comunque i personaggi amabili e meno grossolani.

Meno volgarità e più sentimenti, un film tuttos ommato piacevole, per chi cerca una risata, senza la pretesa di rimanere nella storia del cinema o della commedia italiana, che pure rappresenta un modello nella sua classicità a cui i fratelli Vanzina fanno maggiore riferimento seppur con qualche trascuratezza.

V Voti

Voto degli utenti: 5,5/10 in media su 2 voti.

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dalvans (ha votato 1 questo film) alle 11:56 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

Inutile

Brutto