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7/10

Camelot (Starz Media, Ecosse Films, Octagon Films, World 2000 Entertainment, Canadian Broadcasting Corporation, 2011)

Fantasy
recensione di Andrea Grollino

La storia è tratta dal ciclo di romanzi arturiano La morte di Artù, scritto e composto da Thomas Malory verso la fine del Quattrocento. La trama prende avvio dalla morte improvvisa di re Uther, evento che getta il reame nello scompiglio più totale. Merlino, potente mago, legge nell'evento presagi di un futuro oscuro e, per evitare il peggio, porta sul trono lo sconosciuto erede del defunto sovrano, Arthur. Merlino ha fatto però i conti senza la malvagia sorellastra di Artù, Morgana, che aspira alla conquista del potere.

Era ora che qualcuno si accollasse l’incarico di riportare la leggenda arturiana con lo stile e la maestria che merita. È proprio il caso di Camelot, che ci propone un lavoro di tutto rispetto, ma, come capita nella maggior parte delle volte, è stata chiusa per chissà quale motivo. La serie in questione ricalca la leggenda che tutti conosciamo, e lo fa senza infiorettature e addolcimenti vari, anzi, alle volte tende a calcare la mano sulla componente Ghotic, senza però, dare troppo fastidio al disegno generale.

Nel ruolo di Artù troviamo il giovane Jamie Campbell Bower (Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street, The Twilight Saga: New Moon, Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 1 e 2), il quale per la parte affidatagli, non se la cava poi tanto male. A dire il vero, da un certo punto di vista si trova a metà strada tra l’indimenticabile Semola de La spada nella Roccia della produzione Disney e un acerbo "Johnny Rotten" vocalist dei Sex Pistols.

Ad impersonare Merlino, invece, c’è un grandissimo Joseph Finnes (Shakespeare in Love, Il Nemico alle Porte, FlashForward, American Horror Story), che ci propone un Merlino totalmente divincolato dallo stereotipo del cappello a punta e dalla barba lunga, per darci un uomo dal giovane aspetto: un mago/stregone, riguardo al quale si sa ben poco, se non che non è invecchiato di un giorno da quando si presentò al cospetto di re Uther e che ha un disegno occulto da mettere in atto per riportare il regno di Britannia nell’era d’oro di cui tutti abbiamo sentito la storia al giorno d’oggi. Su questo personaggio ci sarebbero parecchie cose da dire, ma quelle degne di priorità sono le caratteristiche portate alla luce dall’interpretazione di Finnes, il quale ci propone una personalità tormentata che ci suggerisce un passato lastricato di errori, dovuti proprio all’inesperienza nell’uso delle arti arcane e alla dipendenza che esse posso indurre in chi le pratica. Tra le altre cose, è indubbiamente questa nota di deviazione a spiccare in particolar modo. Merlino si sentirà chiedere più e più volte di compiere prodigi, e a ogni singola richiesta, egli si rifiuterà, palesando un’espressione di rammarico che dice tutto sulle emozioni scaturite dai ricordi. Per quanto mi riguarda, Finnes in questo ruolo raggiunge i livelli qualitativi del fratello Ralph, senza dubbio.

Procedendo in avanti, ci si accorge che Merlino non è l’unico personaggio degno di nota ma anche quello di Morgana dice la sua, senza remore alcuna. Interpretata da una splendida e magistrale Eva Green (The Dreamers - I sognatori, Le crociate - Kingdom of Heaven, La bussola d'oro, Franklyn) nessuno riuscirà mai a levarmi dalla testa che questa parte non poteva che essere affidata ad attrice migliore. La Morgana di Eva Green è riportata, a mio dire, come dovrebbe in effetti essere: volubile, ambiziosa, determinata e disposta a tutto pur di raggiungere il proprio obbiettivo, dando fondo ad ogni goccia della propria astuzia e senza alcuno scrupolo nell’usare la magia, al contrario del suo oppositore che teme di diventare pericoloso, per se e per coloro che lo circondano.

Il resto della serie si sviluppa in 10 puntate, gettando le basi per una seconda stagione che ahimè, non ci sarà mai perché i produttori della Starz Media e compari, hanno deciso altrimenti. Camelot, è un telefilm che merita davvero, perché ha un cast di tutto rispetto e la prova recitativa data da quest’ultimo rende giustizia ad una delle leggende storiche più affascinanti di tutti i tempi. Solo in due casi mi capitò di vedere rappresentazioni degne di questa classificazione: Merlino, la miniserie TV diretta da Steve Barron con Sam Neill e Le Nebbie di Avalon, altra miniserie TV basata sull’omonimo libro.

In conclusione, mi auguro che, guardando questa serie tv, nel raggiungere il termine della prima stagione, rimaniate delusi proprio come lo sono stato io, con la triste consapevolezza che non vi sarà un seguito.

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