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R Recensione

2/10

The International regia di Tom Tykwer

Thriller
recensione di Gianmatteo Luchi

La storia è incentrata sulle indagini condotte dall'agente dell'Interpol Louis Salinger (Clive Owen) e dal procuratore distrettuale Eleanor Whitman (Naomi Watts), volte a svelare i traffici loschi di una potente banca (IBBC, International Bank of Business and Credit). Facendo luce su una serie di attività illegali, Salinger e Whitman seguono le tracce dei soldi da Berlino a Milano, da New York a Istanbul. In questo modo, si ritrovano coinvolti in un inseguimento in giro per il mondo che presenta degli ostacoli impressionanti, mentre la loro incessante tenacia li pone in grave pericolo, considerando che i loro bersagli non si fermeranno di fronte a nulla (arrivando anche a tentare di ucciderli), pur di continuare a finanziare il terrore e le guerre.

Questo film potrebbe essere descritto con una formuletta di due parole: occasione sprecata (ma anche pura maniera, o un’altra che però usa un vocabolo poco carino). Ma che ovviamente non basta. Clive Owen è Louis Salinger un agente dell’interpol col solito passato scandaloso alle spalle, che indaga sulle malefatte di una banca internazionale con le solite motivazioni personali, affiancato dalla solita bella ragazza (una Naomi Watts che peraltro stavolta non mi è piaciuta).

Veramente il film è tutto qui. Nel senso che in un momento del genere un film sulle occulte manovre finanziarie di una banca poteva veramente essere una bella occasione. Che il film del regista tedesco spreca completamente. L’impianto narrativo è molto semplice ed è costruito per farci capire tutto (e non farci riflettere su niente) trascinandoci annoiati in un tour per varie capitali mondiali seguendo un inespressivo Clive Owen che interpreta un personaggio di una piattezza imbarazzante, con una sceneggiatura a tratti disarmante (i discorsi del vecchio comunista e del cattivone sono l’esempio di una morale che spiegata così risulta solo stucchevole ed inutile), il tutto confezionato con doverosa maniera.

I finanziamenti illeciti delle banche alle guerre del medio oriente e del terzo mondo sono un argomento che, se preso in mano, deve essere trattato con una profondità maggiore, specialmente ora in piena crisi e non con un thriller fatto soltanto per dare in pasto alla massa un po’ di sentimento anti-alta finanza in cui riconoscersi banalmente. La parte girata a Milano sembra una puntata di Carabinieri (riprese aeree escluse) e i personaggi una serie di macchiette e luoghi comuni. Anche in questo caso si potevano trattare i temi del populismo e del malcostume nostrano con maggiore enfasi, ma forse a Tom Tykwer poco interessava, e non lo biasimo. Una lancia va spezzata però alla sparatoria nel Guggenheim, molto ben fatta, unico momento del film in cui devi tenerti alla sedia.

V Voti

Voto degli utenti: 4,3/10 in media su 3 voti.
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alexmn 5/10

C Commenti

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s.m.a.c. alle 12:56 del 6 aprile 2010 ha scritto:

porca vacca, volevo guardarlo in questi giorni, e tu me lo stronchi così?!

Bedobedin (ha votato 6 questo film) alle 20:32 del 21 dicembre 2010 ha scritto:

beh oddio

ho visto di peggio dai... impazzisco per naomi watts, ma devo dire che era troppo "ordinata", ed il suo personaggio quasi inutile per la storia non ha aiutato. Ripeto, ho visto molto di peggio.