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8/10

L'attacco dei giganti - il film Parte 1 - L'arco e la freccia cremisi regia di Tetsuro Araki

Azione
recensione di Ivana Mette

Shiganshina. Per oltre cento anni, le alte mura che la circondano hanno difeso la cittadina da un pericolo che gli abitanti si rifiutano persino di nominare. Chi desidera esplorare il mondo esterno è visto come un pazzo e guardato con disprezzo. Il giovane Eren si sente però come un animale in cattività  e, sebbene avvenga spesso che le squadre inviate ritornino decimate, sogna di unirsi al Corpo di Ricerca per scoprire la realtà che lo circonda. Un giorno Eren sogna l'attacco di esseri giganteschi e, anche se al risveglio ha rimosso ogni ricordo di quanto ha visto, gli resta addosso una stranissima sensazione. Poco più tardi accade l'imprevisto: un immenso Titano apre una breccia nelle mura di protezione. Per Eren sarà uno shock senza precedenti.

Il film, tratto dalla popolare e amata serie omonima, riassume le vicende della stessa, presentandosi come un qualitativamente eccellente. Non solo le grafiche sono degne di nota, con una realizzazione stilistica di personaggi ed ambienti che senz'altro contribuiscono a dare un sapore più intrigante e gustoso alla storia. Di particolare rilievo da notare è la peculiare attenzione riservata al disegno degli occhi, soprattutto quelli del protagonista, sempre riprodotti con tratti molto forti, scuri e dettagliati, nei quali si riflettono gli eventi che gli si parano davanti, fungendo in questo modo da catalizzatori e osservatori degli eventi. Osservatori attivi, tuttavia, nei quali si può vedere la luce dell'ardore del protagonista e dei personaggi in toto, e che ne delineano il profilo più delle parole e degli atti in se. Il film è la prova che l'animazione giapponese sta facendo passi da gigante, appunto, nella realizzazione di prodotti, serie o film, che si presentano, come la pellicola in questione, con un'anima nuova, e dai quali si può evincere, non soltanto la bravura artistica nella creazione delle singole tavole, ma anche un desiderio di mettere in luce la realtà attuale in una chiave diversa. Mascherata talvolta da una storia di fantasia, si rivela evidente un richiamo alla condizione del Giappone attuale, che come l'umanità, si ritrova isolata e spaccata fra coloro che abbracciano tale condizione e invece coloro che vogliono rompere le barriere e andare "oltre le mura". Un messaggio importante che si trova ad emergere con prepotenza e, allo stesso tempo, eleganza durante tutto l'arco narrativo. Anche se talvolta di eleganza è difficile parlare difronte a scene molto sanguinolente, ma che non disturbano, anzi aumentano il pathos, il cui livello tende sempre a crescere esponenzialmente durante tutto il film. Un film che tiene gli occhi dello spettatore incollati allo schermo, anche di coloro che non sono necessariamente amanti degli anime. Difficile non mettere in risalto la maestria e il valore di questo prodotto, dandoci le risposte alle domande riguardanti l'estremo successo della serie e l'incredibile fandom che si è venuto a generare in tutto il mondo in pochissimo tempo, facendo schizzare i guadagni delle fabbriche di action figures e cosplay alle stelle. Uniche pecche sono la delusione circa la decisione di fare del film un semplice recap della serie animata, quasi a voler dare il contentino ai fan e tenerli buoni in attesa della seconda stagione prevista per il 2016; ed inoltre, il doppiaggio. Per quanto, si sa, gli italiani siano maestri in materia ed quindi eccellenti doppiatori, un film del genere, ed in generale l'animazione giapponese, andrebbe seguita in lingua originale con eventuali sottotitoli per poterla apprezzare veramente. In particolare, per poter veramente dare il giusto valore allo spirito del prodotto e dei personaggi che ne portano avanti la storia. Nel caso di Attacco dei Titani, viene perso molto della tensione emotiva e della lirismo di alcune scene, che seppur rimangono d'impatto, non riescono ad essere supportati a dovere dalle voci dei protagonisti, il cui impeto pare talvolta forzato e risulti quasi fastidioso. Eccetto queste due note negative, esse non intaccano il risultato finale del film, il quale, in conclusione, è un ottimo prodotto, capace di avvicinare a se molte generazioni in tutte le parti del mondo.

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IvanaM 8/10

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