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8/10

I compari regia di Robert Altman

Western
recensione di Valerio Zoppellaro

La storia si svolge a Presbiterian Church, insediamento urbano composto principalmente da minatori immigrati nel nuovo continente, e si sviluppa intorno alla figura di McCabe (Warren Beatty) , un imprenditore deciso ad aprire una casa di tolleranza. All'attività sarà interessata Mrs. Miller (Julie Christie) che, con atteggiamento autoritario, si imporrà nell'affare, forte della sua esperienza.

Robert Altman dà vita ad un western anomalo e profondo che va ben al di là della semplice “distruzione di genere” propria del cineasta statunitense. Come molti altri western classici il film inizia con l’ arrivo di un forestiero di cui poco si sa e molto si teme. Nei classici ambientati nel west il protagonista è un sanguinario stereotipato, con tante vittime sulla coscienza o un essere in cerca di redenzione. Ne I compari invece si ha a che fare con un uomo.. un personaggio mediocre,  non particolarmente dotato dal punto di vista intellettivo, con una personalità che può prevalere solo sui minatori che lo circondano, che può portare con sé solo la propria maschera e la propria fama. Mc Cabe riesce nonostante tutto ad aprire un bordello, grazie soprattutto alla cinica e disillusa Mrs. Miller, e a portare avanti la sua attività per amore della bella prostituta. Interessante il rapporto che si crea tra i due con il protagonista, interpretato da Warren Beatty, che incarna l’ immagine dell’ uomo debole, incapace di esprimere i suoi sentimenti. Risultano particolarmente commuoventi i momenti in cui ammette di essere “emozionato” quando si trova a letto con la sua socia in affari o nel dialogo con sé stesso nella sua casa, nell’ unico momento in cui riesce a rivelare le sue debolezze fino in fondo. Mrs. Miller d’ altro canto, è anch’ essa un personaggio debole in un  eterno conflitto tra la disillusione nei confronti del mondo che la circonda e la sua innata dolcezza. Molto più intelligente e capace di riconoscere la cosa giusta da fare, il personaggio interpretato da Julie Christie è la classica incompiuta destinata a finire male, incapace di essere completamente puttana o amante. In tutto questo si frappongono gli interessi di una grande compagnia mineraria e qui Altman inserisce sapientemente la critica sociale mostrandoci come Mc Cabe non sia altro che una nullità destinata a sparire di fronte ad interessi più grandi che vedono accordarsi religione, politica ed economia. La battaglia del protagonista è l’ orgogliosa lotta di un innamorato ignorante, che si batte con orgoglio e, mentre Mrs. Miller è cosciente della fine del suo socio/amante e anestetizza con l’ oppio i dolori della sua vita, Mc Cabe lotta fino alla fine morendo con l’ onore delle armi. Altman è abile a descrivere un contesto sociale degradato, fatto di militari alcolizzati, prostitute senza alcun avvenire e appartenenti al genere umano vittime di un congegno di cui sono inconsapevoli. Alcune scelte registiche del cineasta statunitense sono di notevole originalità, così come è senza dubbio efficace la metafora della chiesa che brucia esclusivamente al suo interno. Si rivela inoltre azzeccata la scelta di ambientare l’ opera in un luogo freddo (in questo ricorda Il grande silenzio di Sergio Corbucci, girato tre anni prima) e la stupenda colonna sonora di Leonard Cohen. Nomination all’ Oscar per Julie Christie come miglior attrice non protagonista, I Compari è un piccolo gioiello nell’ ampia filmografia di Robert Altman da vedere e apprezzare.  

 

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