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8/10

Terra e Libertà regia di Ken Loach

Storico
recensione di Alessandro Pascale

Alla morte di David Carr, un operaio inglese di Liverpool, la nipote rovista tra i ricordi del nonno trovando vecchi articoli di giornale riguardanti la guerra civile spagnola, lettere, cimeli ed un foulard rosso contenente della terra. Attraverso questi ricordi ripercorre la storia del nonno tornando nel 1936, quando è in corso la guerra in Spagna.

 

-Li seppelliremo in questa terra. In questa terra che ora ci appartiene e da cui trarremo la forza per continuare a combattere. La battaglia sarà lunga e i nemici sono numerosi. Ma noi siamo ancora più numerosi. Saremo sempre più numerosi. Il domani è nostro compagni!

-La lotta continua. No pasaran!

(segue canto corale de L'Internazionale)”

Si può fare un capolavoro con pochi soldi, tante parole e un intreccio continuo di storia, guerra e politica? Evidentemente sì, ma l'effetto ottenuto da Ken Loach è lo stesso stupefacente, tanto da lasciare a bocca aperta perfino i giurati del festival di Cannes che nel 1994 premiano Terra e Libertà con il Premio della Giuria.

L'argomento d'altronde si presta immediatamente all'interesse della progressista passerella francese: la guerra civile di Spagna. Da una parte i militari franchisti, aiutati dal clero, dai padroni e dai nazi-fascisti. Dall'altra i difensori del governo repubblicano, finalmente espressione dei più deboli con la vittoria del fronte popolare. Ad accompagnare il popolo spagnolo nella lotta una delle più gloriose (e allo stesso tempo tragiche) storie del movimento socialista: la formazione delle Brigate Rivoluzionarie, ossia decine di migliaia di persone dei più diversi “credi” politici e provenienti da tutto il mondo che di punto in bianco mollano il proprio paese d'origine e la loro vita privata (lavoro, famiglia, amici) per andare a combattere i fascisti sul fronte spagnolo, consci che tale battaglia non viene fatta solo in nome della solidarietà socialista, ma anche nel comune interesse libertario.

Tutto questo Ken Loach lo descrive in maniera mirabile e commovente con un racconto che coincide con la scoperta delle carte del trapassato nonno David Carr (impersonato da un valido Ian Hart) da parte della giovane nipote, fatto non indifferente che serve a dare speranza, ricordando come la memoria e le azioni passate siano utili e decisive anche per la presa di coscienza delle future generazioni (cosa che effettivamente avviene, come testimonia il finale).

Se la conoscenza di tali eventi riesce da sola a smuovere l'animo umano con la forza del suo immaginario, Loach ci mette il suo dipingendo alcuni ritratti che rendono la cornice sublime e commovente: il primo funerale, concluso con il canto corale dell'Internazionale, è momento epico. Le discussioni-assemblee di stampo politico che si susseguono durante la narrazione sono ugualmente evocative e perfettamente sintetiche di tutte le problematiche principali vissute dal movimento proletario (e non solo nel contesto della guerra di Spagna...).

Il tutto avviene all'insegna di una scenografia praticamente ridotta all'osso, senza peraltro che lo spettatore porga a questo fatto particolare attenzione, completamente catturato da una sceneggiatura eccellente, il cui soggetto è ispirato evidentemente dall'opera orwelliana “Omaggio alla Catalogna”. È bene sottolineare il concetto di tale “ispirazione”, senza il quale sarebbe difficilmente comprensibile il vibrante anti-stalinismo (che troppo facilmente diventa anti-comunismo) che guida il finale. Per converso è netto per tutta l'opera il particolare ammiccamento verso la corrente anarchica del movimento, che pure le sue responsabilità per l'esito tragicomico del conflitto le ha avute.

Al di là di tutto ciò Terra e Libertà assume un'importanza enorme per la capacità di catturare nella sua essenza uno degli squarci più nobili della storia e della cultura del '900.

L'altro giorno ho trovato questa. Era in mezzo alle carte di mio nonno e ho pensato che fosse proprio adatta a lui. È una poesia di William Morris, e avrei piacere di leggerla:

“Unisciti alla battaglia. L'unica che l'uomo non può perdere. Perchè chiunque cada e muoia sarà l'esempio per quelli che trionferanno.” "

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