V Video

R Recensione

8/10

Buongiorno Notte regia di Marco Bellocchio

Politico
recensione di Pasquale D'Aiello

Attraverso un resoconto che mescola la narrazione del romanzo con documenti televisivi originali dell'epoca, il regista rievoca il dramma umano di Aldo Moro e il dubbio che si era fatto strada in una delle brigatiste. Il doppio livello narrativo ci presenta drammatici stralci degli "interrogatori" a cui lo statista fu sottoposto durante la sua detenzione, e proiezioni oniriche che culminano, al termine del film, con la sua liberazione.

 

E' importante sottrarre alla discussione su quest'opera le polemiche derivanti dal festival di Venezia, si svierebbe l'attenzione sui contenuti interessanti espressi dall'autore. E' la storia romanzata della prigionia di Moro e utilizza come base storica il libro della brigatista Anna Laura Braghetti, "Il prigioniero". Emerge il ritratto di una donna dalla doppia identita', da un lato bibliotecaria, inserita in un contesto sociale-familiare pervaso dai valori comunisti ereditati dalla Resistenza e dalla fede cattolica. Dall'altro militante rivoluzionaria addetta alla gestione del covo di via Montalicini, in cui trascorre la sua prigionia Moro.

Il personaggio da lei ispirato e' coerentemente interpretato da Maya Sansa che riesce a rendere nella sua espressione l'incredulita' di chi, erede delle speranze di rivolta accumulate durante la lotta partigiana, cerca un improbabile sbocco nella lotta armata. Restando prigioniera e vittima delle sue speranze, malamente riposte nell'esercizio della violenza brigatista. Il dubbio pervade la protagonista, Chiara, fino a farla giungere al sospetto che un unico filo di ingiustizia potesse legare le fucilazioni dei partigiani all'esecuzione di Aldo Moro. Chiara e' vagamente ma profondamente pervasa dal desiderio di una societa' diversa che nei suoi sogni si mostra sotto le vesti dei miti della rivoluzione sovietica.

Le connessioni psichiche della brigatista vengono rappresentate da efficaci filmati di epoca sovietica e le sue sollecitazioni mentali sono sottolineate da passaggi dei Pink Floyd. Il film riesce a "colpire al cuore" dello spettatore, mostrando tutto il dolore di quella vicenda: il dolore umano di e per Aldo Moro, la frustrazione e la dispersione del potenziale di rivoluzione del proletariato, il dolore della brigatista. E' importante collocare il film nella sua prospettiva storica che utilizza lo strumento onirico come leva di astrazione. Non c'e' nessun intento di documentare la realta' storica, ne' tantomeno di descrivere l'umanita' di Anna Laura Braghetti che e' e resta solo un pretesto per raccontare la storia del personaggio tutto di Bellocchio che e' Chiara.

Il vero intento di questo film e' riconnettere, ricordare, capire, interpretare, ricollocare, guardarsi dentro, per chi ha creduto, per chi forse ha smesso di credere ma non di sognare. Lo Cascio interpreta Moretti ed e' totalmente credibile. Moro e' interpretato dal bravo Roberto Herlitzka che riesce a dare allo statista uno spessore dolente nonostante una levita' forse eccessiva nelle sue parole. Si e' colti da un leggera perplessita' quando si ascolta i brigatisti ipnotizzati davanti al televisore ripetere i loro slogan, ma nessuna incertezza riesce a rendere quest'opera meno che un capolavoro del cinema italiano. Forse e' ancora presto per imprimere su una pellicola contemporaneamente lo sdegno per la corruzione democristiana e i suoi leader e la pietas per i suoi uomini vittime della follia brigatista, come Gaber riusci' gia' vent'anni fa. E qui, forse, sta tutta la maggiore complessita' del cinema rispetto alle altre arti.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 2 voti.

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

Cristina_Coccia (ha votato 8 questo film) alle 19:07 del 21 luglio 2011 ha scritto:

Bellissima recensione (e soprattutto bellissimo finale)di un grande film di Bellocchio. Mi hai fatto venir voglia di rivederlo, magari con un gruppo di amici, per rivalutare aspetti del cinema italiano che troppo spesso passano in secondo piano. Grazie!

dalvans (ha votato 8 questo film) alle 16:36 del 12 ottobre 2011 ha scritto:

Buono

Buon film