V Video

R Recensione

10/10

Va e Vedi regia di Elem Klimov

Guerra
recensione di Federico Sesia

Nel 1943 in una Bielorussia occupata dalle truppe tedesche il giovane Flyora decide, nonostante la forte contrarietà della madre, di unirsi ai partigiani spinto da quell’entusiasmo tipico della sua età. Presto farà la conoscenza della sua coetanea Glasha, anch’essa unitasi alla resistenza dopo il tentativo da parte dei tedeschi di deportarla in Germania, la quale nonostante tutto è ancora intenzionata ad “amare, fare figli” e a non farsi portare via la gioia di vivere dalla durezza della guerra. Lo slancio iniziale del protagonista lascerà ben presto spazio alla rabbia, al senso di impotenza e alla disperazione figlie dell’aver compreso quanto sia efferato quel conflitto e quanta ferocia i tedeschi siano in grado di somministrare alla popolazione civile. Sarà il liberatorio momento finale a far uscire il protagonista da questo mix di emozioni e a riaffermare violentemente la sua volontà di preservare la propria umanità malgrado tutto.

Dallo sconvolgente impatto emotivo (e visivo), tale film si presenta come un vero e proprio crescendo di emozioni che coinvolgono grossomodo tutto lo sfera emotiva dello spettatore: l’entusiasmo e il successivo senso di impotenza di Flyora, la briosità di Glasha, la fredda disillusione del comandante partigiano Kasach, il terrore del collaborazionista bielorusso catturato dai resistenti, la lucida follia del comandante delle SS tedesche… Tra tali sentimenti non potranno fare a meno di spiccare per realismo ed empatia provocata quelli impersonati da un abilissimo (e appena quattordicenne) Aleksei Kravchenko, il regista Elem Klimov si dimostra infatti un maestro nel maneggiare l’arte dei primi piani allo scopo di elevare alla potenza l’espressività e l’emozione dei personaggi, mostrando le loro emozioni in maniera talmente vivida che è impossibile non rimanerne almeno in parte contagiati.                                                                     

Di una lunghezza potenzialmente letale, Va’ e Vedi riesce invece ad appassionare, effettuando una vera e propria introspezione nell’ambito della sfera emotiva degli interpreti della pellicola al punto che allo spettatore dotato di un minimo di sensibilità, l’unica emozione possibile è un senso di orrore e di stordimento dovuto al forte impatto provocato dalle sequenze finali, sensazioni amplificate dall’ultima frase dell’Obersturmführer tedesco pronunciata poco prima di essere passato per le armi, il quale alla richiesta di spiegare i motivi dell’ennesimo massacro a danni di civili risponderà: “ho detto di lasciare bruciare i bambini perché con i bambini si ricomincia. Voi non avete il diritto di esistere, non tutte le razze hanno il diritto di esistere”.   

Ad ogni modo, gli estimatori dei film di guerra solo laddove siano “videogioconi” in stile Il Nemico alle Porte dopo mezz’ora getteranno la spugna, e lo stesso dicasi per coloro che sperano di trovare in Va’ e Vedi un film di propaganda sovietica. L’intendo di Klimov non fu infatti quello di girare un mattone propagandistico o uno “spara-tutto” (categoria purtroppo molto comune nei film sulla Seconda Guerra Mondiale), ma un introspezione vivida e profonda dei personaggi che verrà sicuramente apprezzata da coloro che dispongono di un palato fine, a patto che sia anche abbastanza robusto per sopportare certe sequenze.                                                                      

Il titolo Va’ e Vedi è tratto da un passo dell’Apocalisse di San Giovanni Evangelista. 

V Voti

Voto degli utenti: 10/10 in media su 1 voto.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.