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6/10

Mr. Turner regia di Mike Leigh

Biografico
recensione di Francesco Ruzzier

Il film racconta gli ultimi venticinque anni di vita del pittore britannico J. M. W. Turner, muovendosi dalle questioni di vita privata alle influenze che queste hanno sulla sua arte.

Nella sua tipologia il nuovo film di Mike Leigh è davvero impeccabile, però viene da chiedersi come possa comparire nell'elenco delle opere che compongono il concorso del Festival di Cannes un film di stampo storico/biografico che propone un tipo di cinema ormai troppo datato, che difficilmente può regalare qualcosa di nuovo, o semplicemente può avere qualcosa di fresco da dire (cosa che invece ci si dovrebbe aspettare da tutte le pellicole che costituiscono la competizione cinematografica più importante del mondo). Mr. Turner racconta, in maniera piuttosto semplice e lineare, l'ultimo quarto di secolo di vita dell'eccentrico pittore britannico J. M. W. Turner (1775-1851) che, dopo la morte del padre, inizia una relazione segreta con una donna di Chelsea, tenendo all'oscuro di tutto la propria domestica con cui continuava ad avere dei rapporti sessuali. Il film cerca di raccontare come gli eventi personali abbiano influenzato l'arte pittorica dell'artista senza riuscire, nonostante la durata di 149 minuti, ad entrare mai nello specifico dei cambiamenti, limitandosi a qualche aneddoto, come quello secondo il quale il pittore si sia fatto legare all'albero maestro di una nave durante una tempesta così da poter capire come disegnare la neve. La regia dell'autore inglese ha puntato fortemente sul cercare di fondere insieme cinema e pittura, rendendo così il film una sequela di quadri pittorici sicuramente suggestivi - grazie all'incredibile contributo di una fotografia, di costumi e di scenografie davvero eccellenti - soprattutto nei punti in cui l'inquadratura diventa un omaggio ai quadri dello stesso Turner (come nel caso del celeberrimo Viandante sopra il mare di nebbia, 1818). Quello che però lascia interdetti è che al di là dell'eccellenza tecnica, delle buone performance attoriali e della scorrevolezza del racconto (le due ore e mezza procedono un po' lentamente, ma senza intoppi) Mr. Turner non riesce quasi mai a coinvolgere emotivamente lo spettatore nè a portare avanti riflessioni interessanti sull'arte e sul ruolo dell'artista, rimanendo così un film gradevole, ma che non lascia il segno.

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