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9/10

Penny Dreadful (Neal Street Productions Desert Wolf Productions Showtime Sky Atlantic, 2014)

Horror
recensione di Maria Parisi

 

Mostri, streghe, vampiri, demoni, lupi mannari e tanti personaggi della letteratura popolano una Londra vittoriana attaccata dalle forze del male, in una partita dove è difficile distinguere i buoni dai cattivi.

 

I Penny Dreadful sono i romanzi d’appendice dell’orrore da pochi soldi (penny per l'appunto)diffusi fin dall’epoca vittoriana.

Ispirandosi a questo genere ricchissimo, ma rielaborando anche le sue forme più alte, il romanzo gotico dell'orrore, come l’opera di Bram Stocker o Mary Shelley, e rubando l’ispirazione ad Alan Moore (cfr La lega degli uomini straordinari),  John Logan crea una serie incredibilmente originale e complessa che non può che essere amata da tutti gli appassionati della letteratura di genere.

Così in una Londra notturna e nebbiosa si snodano le vicende di un avventuriero americano dall’oscuro passato (un finalmente redivivo Josh Hartnett), un esploratore di successo (Timothy Dalton), un medico, una prostituta e un dandy, uniti attraverso la figura di un’affascinante medium, Vanessa Ives (Eva Green) in contatto con un mondo dell’oscurità che sembra sempre più reale e tangibile. Sicuramente avrete già indovinato che personaggi letterari ben noti incarnano questi personaggi, se così non fosse non oserei mai togliervi la sorpresa…

Conclusosi ora alla sua terza stagione su Showtime, la serie si apre con una prima stranamente autoconclusiva, che ricalca in parte le vicende del romanzo di Stocker in parte quelle di Jack Lo Squartatore, riuscendo ad affrontare temi complessi come la fede e la creazione, proprio come avrebbero fatto gli autori dell’epoca, e dando un’interessante complessità di carattere a tutti i personaggi coinvolti nella vicenda. In particcolare un tema chiave diventa quello della diversità/eccezionalità e quanto questa avvicini a Dio.

La trama solida della prima stagione rivela tutti i suoi possibili sviluppi e conseguenze nella meno riuscita seconda, il cui scopo è quello di allontanare i personaggi, sciogliere la lega formatasi nella prima serie e rendere vulnerabile il personaggio di Vanessa.

Nella terza stagione, invece, si arriva all'inevitabile e coerente finale che chiude questa trilogia dell'orrore. Senza alcuna possibilità di avere ulteriori sequel si allontana così dalle logiche di mercato che vedono troppo spesso in tv continuare storie che avrebbe senso concludere molto prima.

Penny dreadful bisogna dirlo è un piccolo gioellino che si distingue per accuratezza sia tecnica che artistica, il che, unito alla coplessità dei personaggi e alla reativa brevità del racconto lo avvicina moltissimo a un prodotto cinematografico, non a caso il produttore esecutivo è il regista Sam Mendes, in un periodo in cui il cinema ha dato davvero poco spazio al genere horror gotico tipico dei suoi anni d'oro.

 

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