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R Recensione

8/10

The Fountain regia di Darren Aronofsky

Fantasy
recensione di Marco Aldrighi

Il film si sviluppa seguendo il viaggio, prima tangibile, poi trascendentale, di uno scienziato, Tommy Creo, che tenta disperatamente di trovare una cura al cancro di sua moglie Lizzi, spingendosi oltre il tempo e lo spazio, attraverso i secoli e le stelle.

 

I nostri corpi sono prigioni per le nostre anime. Il sangue e la pelle non sono che le sbarre del nostro confine. Ma non dovete temere. La carne è destinata a decomporsi. La morte trasforma tutto in cenere e, così facendo, libera l’anima dal suo carceriere.”

Uscito nel 2006 e rivelatosi un flop al botteghino, “L’albero della vita” divise da subito pubblico e critica, per via del complesso intreccio narrativo e dei temi trattati, spesso attinenti ai testi biblici.

Partendo dal topos letterario della ricerca, dell’uomo in viaggio di maturità e conoscenza, Tommy incarnerà tre diversi personaggi, arrivando ad essere un astronauta del ventiseiesimo secolo e un soldato spagnolo del XVI° secolo, tutti motivati a svelare quella verità che si cela nel mistero della morte. La sua imminenza, la sua imprevedibilità non trova confronto o risposta nella razionalità del protagonista, che ragiona per dogmi e formule chimiche. Ma le circostanze proveranno il suo stesso essere, mettendo in crisi ogni suo credo o certezza scientifica. Una bellissima scena, di rara intensità emotiva accompagnerà i momenti della scoperta di una cura al male di Lizzi agli ultimi secondi di vita di ella stessa, sola perché il marito chiamato in laboratorio a verificare i risultati del suo esperimento. L’uomo, guidato dalla forza del desiderio, giace ai piedi dell’albero della vita, l’albero nascosto agli occhi di Adamo ed Eva, scacciati dall’Eden. Si disseta alla sua fonte, aspirando alla vita eterna, negando alla morte qualsiasi significato o possibilità di dimostrazione.

Ora che nemmeno la cura al cancro può saziare il suo vuoto interiore, ecco allora che il protagonista dovrà accettare il verificarsi di una “fine” in modo da potersi un giorno ricongiungere alla donna tanto amata e lasciare così che anche la morte diventi parte integrante del nostro percorso in terra.

Un film consigliato e certamente meritevole di più visioni, dal messaggio sì complesso e nascosto, ma non per questo pretestuoso o riservato a pochi.

V Voti

Voto degli utenti: 6,7/10 in media su 3 voti.
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alexmn 4/10
Dengler 10/10

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