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R Recensione

3/10

Immortals regia di Tarsem Singh

Fantastico
recensione di Alessandro Giovannini

Grecia, 1228 A.C. Il malvagio re Iperione (Mickey Rourke) è folle e vuole conquistare tutta la Grecia liberando i Titani imprigionati da Zeus nel Tartaro millenni prima. Contro di lui si leverà Teseo (Henry Cavill), figlio bastardo di una prostituta (ma abilissimo combattente perché istruito da un vecchio che in realtà è Zeus sotto mentite spoglie) con altri compagni, fra cui l'affascinante oracolo del tempio Sibillino.

Hollywood ha già stuprato la cultura greca due volte negli ultimi anni: i figli bastardi che ne sono usciti sono 300 (2007, di Zack Snyder, tratto dalla graphic novel di Frank Miller) e Scontro tra titani (2011, di Louis Leterrier). Siccome non c'è due senza tre, Gianni Nunnari e Mark Canton, guardacaso i due produttori di 300, hanno avuto l'idea geniale di realizzare un terzo film “fanta-mitologico”, neologismo che ho coniato per indicare film fantastici che hanno come base mitologie storicamente esistenti (un altro esempio di questo “genere” può essere considerato La leggenda di Beowulf, 2007, di Robert Zemeckis, o i vari film biblici, per chi non è credente).

Chi non ha mai visto un film di questo tipo potrà rimanere impressionato dal lavoro di Tarsem Singh e del suo staff: le imponenti e stilisticamente elaborate scenografie di Tom Foden, i notevoli effetti speciali (supervisionati da Raymon Gieringer) ed il 3D ben implementato (sebbene ancora una volta scurisca fastidiosamente l'immagine) costituiscono un impianto solido; molto bene anche i costumi (eccettuati i ridicoli copricapi delle divinità), forse il reparto tecnico migliore del film. Il problema è il contenuto di questa bella cornice: scene d'azione (alcune ben coreografate, altre più banali; in ogni caso nulla che non si sia già visto) intervallate da qualche scena di dialogo come al solito poco brillante e ancor meno originale (non manca il solito, tedioso discorso dell'eroe ai soldati spaventati dal nemico, ancor più piatto e ridicolo della norma, ma a cui, dopo Braveheart nessun film d'azione sembra più capace di rinunciare), tutto qui. Unici segnali di vita in platea: risolini durante una scena in cui un soldato viene reso sterile mediante martellata sui genitali; apatia per il resto delle due ore di noia generalizzata.

Ora, io non prendo mai come metro di giudizio la reazione del pubblico al film; questa è e sarà l'unica volta che lo faccio, ma lo faccio per una ragione precisa: illustrare come tutto in questo film sia posticcio, e si potrebbe fare un lungo, interminabile elenco in cui scrivere l'insieme di prestiti e saccheggi vari operati in sede di sceneggiatura e di scelta estetica, come ad esempio i titani dall'aspetto scimmiesco come gli Immortali in 300, il muro difensivo del Tartaro, un misto fra il Cancello Nero di Mordor e la diga di Hoover (con conseguente stravolgimento di qualsiasi accuratezza storica per quanto riguarda l'ingegneria), il canovaccio classico dell'uomo qualunque (anzi in verità singolarmente sfigato) che si trasforma in eroe, comune a qualsiasi letteratura di qualsiasi paese di qualunque tempo, per non parlare dell'associazione implicita “antico eroe greco – moderno eroe americano”, che lo accomuna a tutti film più o meno velatamente propagandistico/reazionari sfornati da Hollywood negli ultimi anni, fondati sul binomio God&Guns (Teseo vince perchè diventa “credente”, acquistando fede negli dei, roba che farà esaltare un popolo che sulle proprie banconote ha stampato il motto “In God We Trust”).

Per finire in bellezza si segnala un piattume recitativo su tutti i fronti ed una roboante quanto anonima colonna sonora.

Di leggendario in questo film c'è solo la sete di dollari delle majors (Universal in questo caso specifico) che producono qualunque cosa per far cassa, a volte con risultati notevoli, altre volte no. Questo è un caso no.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 4 voti.
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Slask 7/10

C Commenti

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Marco_Biasio alle 10:28 del 12 novembre 2011 ha scritto:

Il trailer è quanto di più... quanto! abbia mai visto in vita mia. C'è dentro di tutto e tutto incredibilmente kitsch Povero Teseo...

alejo90, autore, alle 11:16 del 12 novembre 2011 ha scritto:

RE:

vero, se c'è una parola utile a descrivere questo film è "kitsch"