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5/10

La scoperta dell'alba regia di Susanna Nicchiarelli

Fantastico
recensione di Pasquale D'Aiello

Caterina è una donna quarantenne, figlia di un professore universitario misteriosamente scomparso, probabilmente a causa di un rapimento da parte delle BR. Durante un trasloco in una vecchia casa del mare Caterina scopre che il telefono è ancora inspiegabilmente funzionante e ancora più inspiegabilmente la mette in contatto con se stessa bambina. Caterina cercherà di utilizzare questo contatto con il passato per salvare il padre dal rapimento ma in realtà scoprirà che il padre non è stato rapito ma si è volontariamente allontanato da casa e per di più era egli stesso un membro delle BR. Fatta questa scoperta utilizzerà il contatto  con il passato per rasserenare sua madre, affinché non lo attendesse inutilmente per tutta la vita.

Susanna Nicchiarelli utilizza l'omonimo romanzo di Walter Veltroni per realizzare la sceneggiatura della suo secondo lungometraggio. Sebbene il titolo faccia riferimento al sorgere di un nuovo giorno, il movimento del film è un continuo e fortissimo rivolgersi al passato. Se Veltroni guardava al '68 la regista colloca gli eventi del passato nei primi anni '80. Entrambi individuano nella propria adolescenza il nucleo vitale che racchiude le verità nascoste, i miti, le risposte non date, le parole non dette. Il tentativo di ritornare a quella fase è il viaggio che si deve percorrere per riuscire a guardare al futuro con maggiore leggerezza e fiducia. La scoperta della verità assume le sembianze del disinganno, della conquista di una maturità che tardava ad arrivare perché gravata dalle menzogne degli altri. Gli altri sono gli adulti, sono quelli che hanno giocato con le vite delle nuove generazioni, imbrogliando le carte. In questa dinamica si inserisce anche la vicenda politica che, però, ha contorni confusi e contraddittori. I “terroristi” vengono identificati non solo come generici portatori di morte ma sono soprattutto artefici di contraddizioni e falsità. Ed è in questa estrema semplificazione che si compie un'operazione eccessivamente pasticciata, dove vittime e carnefici si scambiano i ruoli senza tante sottigliezze. Anche senza troppi approfondimenti si sarebbe potuto costruire un intreccio narrativo più rispettoso della verità storica ed anche più credibile.

Relegando in secondo piano la lettura politica degli eventi, riescono ad emergere i temi centrali del film, il tradimento e l'attesa. Il tradimento che non è solo menzogna ma è anche amore sprecato, nell'incomprensione e nel rimpianto. La scoperta della verità permette di far cessare l'inganno e placare il rimpianto e con essi terminare l'attesa di un ritorno ad uno stato di innocenza che non potrà più avvenire. E' tutto in questo sforzo di comprensione del passato che si consuma il percorso della protagonista, interpretata da Margherita Buy, accompagnata dal fidanzato Sergio Rubini e dalla sorella, interpretata dalla stessa Susanna Nicchiarelli. Nell'intreccio narrativo si fa ricorso ad un escamotage irreale che dona alla storia anche una veste fantasy che trasporta nel mondo interiore il viaggio che ognuno compie prima che possa sorgere l'alba di un giorno più vero.

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