T Trailer

R Recensione

4/10

Splice regia di Vincenzo Natali

Fantascienza
recensione di Cristina Coccia

Due abili genetisti, Clive Nicoli ed Elsa Kast creano, per una multinazionale farmaceutica, un ibrido di diverse specie animali, mirando all’estrazione di particolari proteine, ma la coppia decide di oltrepassare ogni confine etico e di unire all’esperimento del DNA umano. Ecco che, dinanzi ai loro occhi, prende vita Dren, astrusa creatura ibrida, che loro tratteranno come una figlia e che svilupperà, nei confronti di Elsa, un morboso attaccamento, grazie al naturale imprinting materno. Successivamente, durante la sua crescita, proverà pulsioni sessuali verso il padre e si lascerà dominare dal suo istinto predatorio, mutando repentinamente anche nell’aspetto fisico. A questo punto sarà troppo tardi per qualsiasi intervento perché i due scienziati avranno già perso il controllo della situazione.

Molto spesso non basta un brillante e talentuoso regista come Vincenzo Natali, che ha dato al cinema interessanti pellicole come Cypher e Cube, a garanzia della riuscita di un film tanto complesso. Ammettendo che rendere con originalità un tema tanto discusso e ampiamente abusato fosse compito assai arduo, ancora non risulta ben chiaro come sia possibile, alla fine, rovinare una sceneggiatura che sembrava fondata su premesse alquanto solide.

L’incipit di Splice è piuttosto interessante, scientificamente credibile, intrigante e non banale. Nella prima parte del film, tutto appare verosimile, realistico e anche i titoli di testa e l’ambientazione riescono a creare quella sorta di attesa, di curiosità nello spettatore, senza rivelare troppi dettagli. Purtroppo, in seguito, quando ci si sposta dal contesto del laboratorio, comincia una seconda parte in discesa, vagamente ispirata al Frankenstein di Mary Shelley e alle atmosfere dei film di Cronenberg, ma con molte scene inutili, lente, poco riuscite dal punto di vista strettamente narrativo. La scenografia e gli effetti speciali, bellissimi nella prima parte, restano incompiuti, male utilizzati e tutto precipita verso un finale patetico, che sfiora il ridicolo, sfociando nell’horror di serie D.  Peccato!!! 

Va bene una certa stravaganza nel rivisitare il complesso di Elettra e nel trattare il rapporto tra creatore e creatura, va bene anche una sorta di sperimentazione nel cinema sci-fi, ma così si passa ogni limite del buon gusto!

Nemmeno il bravissimo Adrien Brody (che davvero ce la mette tutta, anche nelle scene più spinte, per non essere mai volgare o eccessivo), e la bella Sarah Polley (in ottima forma nonostante tutto) riescono a dare un minimo di spessore alla pellicola, basata su un’idea vincente e con ottime potenzialità, ma, sostanzialmente, mal sceneggiata e portata avanti in maniera superficiale.

In conclusione, resta un film da vedere soltanto per dare una possibilità a Vincenzo Natali, che ha dimostrato una buona dose di coraggio, ma che ultimamente punta un po’ troppo sull’eccentricità, tralasciando quel particolare fascino che caratterizzava le sue opere precedenti e che si sperava fosse la chiave di lettura anche di questa pellicola. Purtroppo questa volta ha toppato, ma non disperiamo: siamo certi che saprà darci qualcosa di meglio in futuro, a patto che lasci mostri e creature spaventose a registi un po’ più competenti di lui.

V Voti

Voto degli utenti: 4/10 in media su 1 voto.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.