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4/10

6 Giorni sulla Terra regia di Varo Venturi

Fantascienza
recensione di Davide Bellanti

Il dottor Piso, un coraggioso scienziato, studia da anni l'inquietante fenomeno delle alien abductions (rapimenti alieni) attraverso l'ipnosi. L'incontro con la giovane Saturnia lo porterà a scoperte ancor più sconvoglenti, conducendoci nella realtà nascosta per millenni dietro le quinte della storia...

Il genere fantascientifico è un tipo di cinema che in Italia non ha mai attecchito più di tanto, quindi sicuramente questo tentativo di Varo Venturi di parlarci di alieni scegliendo come scenario la nostra Roma vale sicuramente l'interesse di almeno una visione. Purtroppo però per Varo Venturi, nonostante si professi un accanito sostenitore delle abduzioni da parte degli alieni e della manipolazione mentale che questi esercitano su di noi attraverso svariate forme, il suo film risulta essere solamente un enorme calderone di tutte queste teorie, senza mai essere in grado di esporle in maniera cinematograficamente coinvolgente per lo spettatore.

Ovviamente per lo spettatore che non ha alcuna nozione a priori di tutte queste teorie e decide di approcciarsi al film come un qualsiasi spettatore desideroso di godersi un film di fantascienza. È in questa catalogazione di genere però che il regista pone il suo primo accento, tenendoci a specificare che il suo è un film di realscienza e che intende mostrare quella che per lui è la vera realtà. Ecco allora che con questa presunzione si può subito capire che è impossibile produrre un film che risulti gradevole a un pubblico vasto e che magari si trova in disaccordo con la sua visione del mondo. Soprattutto poi se il prodotto finale contiene al suo interno numerose pecche stilistiche e tecniche. Tralasciando gli evidenti difetti nel mixaggio sonoro, vi sono in 6 Giorni sulla terra delle indiscutibili lacune sia nella sceneggiatura che nella recitazione degli attori.

I buchi di sceneggiatura presenti nel film spesso non ci fanno comprendere in pieno i perchè di certe azioni dei protagonisti (o forse il regista compie il grossolano errore di darne per scontate le ragioni), e rendono l'intero prodotto narrativamente confuso e diviso a metà tra la sua evidente ostentazione di effetti visivi e il linguaggio degli iniziati, a tutti i costi inserito in maniera frequente. La recitazione inoltre è di evidente stampo televisivo e in ogni battuta denota un enfasi talvolta inopportuna che molto ricorda quella che spesso si vede nelle fiction. È un peccato perchè in fondo alla base sembra evidente che da parte del regista ci sia una ricerca e una dedizione all'argomento molto chiara. Non a caso il regista si è avvalorato dell'aiuto in fase di sceneggiatura di un esperto in materia come il professore Corrado Malanga.

Molte delle teorie esplicate nel film sicuramente non avranno difficoltà infatti ad appassionare chi è molto convinto di queste dottrine o chi non sia di certo un iniziato alle tesi complottistiche di David Icke. È proprio per questa ragione che 6 Giorni sulla terra potrà più facilmente interessare un pubblico “militante” di tali dottrine piuttosto che semplici curiosi cinefili. Per quanto mi riguarda è sicuramente un'occasione sprecata di una teoria cinematograficamente originale, che sarebbe però risultata maggiormente interessante senza la pretesa di convertire il suo spettatore ad essa.

 

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