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8/10

Liquid Sky regia di Slava Tsukerman

Fantascienza
recensione di Michele Arzoni

Margaret è una modella che vive in un appartamento a Manatthan, la sua vita ruota tutta attorno al successo, alla droga, al sesso ed al voler essere un'artista riconosciuta. Le sue amicizie non sono da meno: la sua fidanzata Adrian è un'aspirante cantante (anche se riscuote maggior successo come pusher), Jimmi è un modello androgino e viziato (cliente affezionato di Adrian), Paul è uno scrittore ormai completamente "risucchiato" dall'eroina (di Adrian, ovvio). Un bel giorno un alieno (si, un alieno) che si nutre di una sostanza presente nel cervello dei consumatori di eroina e che diventa particolarmente "prelibata" quando questi hanno un orgasmo, decide saggiamente di parcheggiare la sua navicella e stabilirsi a vivere ed a nutrirsi sopra l'appartamento di Margaret. Joahnn, uno scienziato tedesco che studia queste presenze aliene, riesce ad individuare l'ospite di Margaret tentando di metterla in guardia. La ragazza però non gli presta la dovuta attenzione trasformandosi in uno strumento in mano all'alieno...

C'è poco da fare, Liquid Sky è un cult movie a tutti gli effetti. La Manatthan degli anni '80, i club, gli artisti e pseudo tali, la droga, rappresentano la scenografia di una vicenda interiore, quella della protagonista Margaret, una bellissima ragazza del Connecticut trasferitasi a New York per diventare un artista. Margaret, quindi, va a New York per "prendere" e per apprendere, in realtá sarà New York a prendere da lei, invidiandole e cercando di strapparle via gli ultimi brandelli del suo essere provinciale ed allo stesso tempo autentica.

La protagonista vive tra due tensioni, da una parte quella della città che le promette il successo e dall'altra il rimpianto per le cose semplici del Connecticut come la torta della mamma.

La fase interiore in cui la protagonista si trova nel momento della vicenda narrata è quella di un'iniziale disillusione e risveglio dal sogno che la capitale le aveva procurato inizialmente. Margaret si rende conto, cioè, che anche le persone che lei ritiene tra le più fidate non vogliono altro che portarsela a letto o ottenere una riga gratis. Non trova maggiore appagamento nemmeno come artista: le pseudo-celebrità, fotografi, giornalisti che le girano intorno la considerano "just a freak" per il suo modo di vestirsi e di truccarsi, o al massimo un fenomeno mediatico da consumare in fretta.

Tutto questo la porta a diventare, senza troppi scrupoli, uno strumento di morte nelle mani dell'alieno (neoinquilino) che si nutre della sostanza generata dal cervello degli eroinomani al momento dell'amplesso (ca va sans dire che per nutrirsi di quella sostanza l'alieno deve uccidere la persona che la produce). Margaret, oltre ad avere un'estrema facilità nell'attirare le vittime, gode dell'immunità al trattamento mortale dell'alieno per un motivo molto semplice: non riece ad avere orgasmi. Anche quest'ultimo fatto è emblematico di come la protagonista si senta estranea dall'ambiente in cui vive, non riuscendo ad avere quell'empatia e quella fiducia per lasciarsi del tutto andare.

Il momento in cui questa "collaborazione" tra Margaret e l'alieno diventa particolarmente stretta è quello della lunga scena sul servizio fotografico che si tiene nel terrazzo dell'appartamento e che vede come modelli lei e Jimmi (interpretato sempre da Anna Carlisle). La scena inizia con l'ingresso (sarebbe meglio dire irruzione) nell'appartamento di una serie di fotografi, giornalisti, evisagisti che non fanno altro che preoccuparsi di farsi una riga tra una foto e l'altra. Jimmi, strafatto, prende ad insultare Margaret dandole della vecchia e della stramba. Quest'ultima reagisce adulandolo e attirandolo in una fellatio tanto pubblica quanto mortale. Tutti i convenuti rimangono esterrefati dall'accaduto (tantopiù dalla misteriosa scomparsa del cadavere di Jimmi). "This pussy has teeth, no one will fuck me ever", questo è tutto quello che avrà da dire Margaret sull'accaduto.

Adrian però sfida tutti scommettendo di poter fare l'amore con Margaret senza "svanire nel nulla". Purtroppo perderà la scommessa. Ormai Margaret è in preda alla follia omicida e decide di andare in discoteca per rimorchiare un tipo che all'inizio del film l'aveva violentata dopo averla costretto a drogarsi (ve l'ho detto di mettere i bambini a letto? È troppo tardi?). Inutile descrivere la fine del ragazzo. Finalmente interviene l'ufologo tedesco Johann, che, dopo una cena a base di sushi e gnocca, si reca di corsa (adesso corre...) nell'appartamento di Margaret cercando di fermarla dal commettere una carneficina dato che di fermare le vittime avvisandole del pericolo sembra non ci sia modo (gli uomini...). La ragazza non la prende bene e lo uccide, questa volta con la vecchia cara coltellata alla schiena. A questo punto l'alieno pensa che sia giunto il momento di andarsene... ma la ragazza la prende male anche stavolta e... va bè, gli ultimi due minuti guardateveli!

 

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