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4/10

Cowboys And Aliens regia di Jon Favreau

Fantascienza
recensione di Alessandro Giovannini

Un cowboy (Daniel Craig) si risveglia in mezzo al deserto del New Mexico senza ricordare chi sia e cosa sia quel bracciale metallico che ha attorno al polso sinistro. Giunto nel paese di Absolution, conosce una fanciulla (Olivia Wilde) che sembra interessata a scoprire la sua identità, ed un colonnello (Harrison Ford) burbero e violento il cui figlio è una specie di teppista dell'epoca. La situazione prende una piega inaspettata quando il paese si ritrova a fronteggiare un attacco di dischi volanti...

Ovvero: ecco come Hollywood sta lentamente scivolando verso il fondo della creatività. Da un soggetto cosi' particolare si sarebbe potuto ricavare un film gradevole e divertente. Per la prima mezz'ora Cowboys And Aliens sembra puntare in questa direzione. La bella sequenza iniziale, i titoli che compaiono accompaganti dall'accattivante tema musicale di Harry Gregson-Williams, il cast arcinoto al grande pubblico ed una scenografia curata fanno pensare al meglio. L'attacco degli UFO al paese é sicuramente inedito ed intrigante. Poi, piu' nulla: la storia finisce a metà film, i quattro (!) sceneggiatori sembrano aver esaurito le (poche) idee quando ancora manca un'ora abbondante di film. Per compensare la carenza madornale di una struttura narrativa degna di interesse, non si trova meglio da fare che inserire una lunghissima battaglia finale di cui certo non si sentiva il bisogno, in cui i cowboys sono aiutati dagli indiani (sebbene in minima parte: non togliamo al macho man americano i suoi privilegi di eroe!) a fare piazza pulita di una mega-base aliena (il fatto di essere dei mostri famelici corazzati non impedisce agli E.T. di turno di essere massacrati da lance e fucili dell'Ottocento) con tanto di gigantesca esplosione finale.

Non solo il film (non) si regge su una sceneggiatura inesistente (o comunque monca) e su una regia anonima (peccato, perché Favreau ha dato una buona prova con il primo Iron Man, carico di un'ironia ed un ritmo che qui sembra essersi dimenticato) , ma anche il cast "stellare" non sembra essere particolarmente amalgamato, con il monocorde Daniel Craig che si limita ad assumere per due ore un'espressione granitica e Olivia Wilde limitata da un ruolo minore con poche battute (chiunque avrebbe potuto recitare al suo posto), mentre l'unico che dona espressività al suo personaggio é Harrison Ford, indefesso Indiana Jones sessantenne che sembra anche l'unico a divertirsi un po'. 

Perché di divertente in questo film c'è ben poco.

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Voto degli utenti: 4/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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Alberto Longo (ha votato 4 questo film) alle 23:03 del 12 agosto 2011 ha scritto:

Confermo appieno quanto hai scritto: un peccato per un soggetto di per sè originale.