A Sigourney Weaver

Sigourney Weaver

   Attrice americana.

  Sigourney Weaver nasce l’8 ottobre 1949 a New York, figlia del pubblicitario Sylvester Weaver e dell’attrice inglese Elizabeth Inglis. Cresciuta nel quartiere di Manhattan, volendo seguire le orme di sua madre, frequenta dei corsi d’arte drammatica e si diploma in letteratura inglese a Stanford. Dopo essere stata Yale School of Drama, decide di adottare come nome d’arte Sigourney (in realtà si chiama Susan), affascinata da un personaggio minore del romanzo “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald, Sigourney Howard.

  Comincia così la sua carriera artistica, inizialmente solo teatrale e televisiva, riuscendo però a ottenere un primo significativo ruolo nella commedia Io e Annie (1977).

  Ci metterà solo due anni per arrivare al successo con un film da protagonista. Ridley Scott la sceglie infatti per il suo horror fantascientifico Alien nel 1979. Il capolavoro del regista che vede il capitano dell’astronave mercantile Nostromo, Ellen Ripley, battersi contro un alieno, la fa diventare una star e lascia un’impronta sui suoi ruoli futuri.

  Dopo Alien, la Weaver è l’assistente di un ambasciatore britannico in un altro capolavoro del cinema Un anno vissuto pericolosamente del 1982, poi è Dana Barrett in Ghostbusters (1984) e Ghostbusters 2 (1989), la donna d’affari arrivista in Una donna in carriera (1988) con Harrison Ford (che le frutta una nomination dell’Academy Awards) e, infine, riprenderà il ruolo di Ellen Ripley nei vari sequels di Alien, fra cui il più famoso Aliens – Scontro finale (1986) diretto da James Cameron, che le farà sfiorare l’Oscar come miglior attrice protagonista.

  Nel 1985, sposa il regista teatrale Jim Simpson. Diretta dal mariti incanterà Broadway con “Il mercante di Venezia” nel 1986. La coppia avrà poi una figlia, Charlotte, nata il 13 aprile 1990.

  Giunta all’apice della sua carriera, recita nel biopic sulla zoologa americana assassinata in Ruanda tre anni prima, Dian Fossey, Gorilla nella nebbia (1988). Il ruolo le offre una nuova candidatura all’Oscar.

  Negli Anni Novanta, continua a dividersi tra i sequels di Alien e ruoli più impegnati, è per esempio una giovane donna torturata dalla dittatura in La morte e la fanciulla (1994) di Polanski e una psichiatra in Copycat – Omicidi in serie (1996). Dopo il drammatico La mappa del mondo (1999), appare nella commedia Galaxy Quest, dove recita il ruolo di un’attrice in declino accanto a Tim Allen e Alan Rickman. Altri titoli che impreziosiscono la sua filmografia sono: Una spia per caso (2000); Heartbreakers - Vizio di famiglia (2001, dove è una manipolatrice di uomini); Tadpole - Un giovane seduttore a New York (2002, dove si lascia sedurre da un adolescente); e Holes - Buchi nel deserto (2003). Ma il fantastico ritorna nella sua vita grazie al film di M. Night Shyamalan The Village. Mentre nel 207, è nel dramma Snow Cake, ancora una volta con Alan Rickman, stavolta nel difficile ruolo di una donna affetta da autismo.

  Anche doppiatrice, presta la sua voce alla matrigna di Cenerentola in Cenerentola e gli 007 nani.

  Nel 2009, ritorna davanti alla cinepresa di James Cameron con Avatar, dove è la scienziata e il capo del progetto Avatar, Grace Augustine. Lo stesso anno, si impegna nel film tv con tematiche omosessuali di Russell Mulcahy Prayers for Bobby, tratto da una storia vera.

  Continuerà a dividersi tra film e doppiaggio (Futurama, WALL-E) con enormi risultati artistici, guadagnandosi il titolo di Regina della Fantascienza.