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7/10

Scream regia di Wes Craven

Horror
recensione di Carlo Danieli

Woodsboro, California, 1996. Un assassino seriale, con una maschera ispirata al celebre “Urlo” di Munch, comincia a seminare il terrore, uccidendo giovani studenti del college della città. Tutte le vittime hanno una particolarità in comune: sono collegate con la giovane Sydney Preston, la cui madre è stata assassinata in modo brutale un anno prima, in circostanze mai del tutto chiarite. 

Firmato da Wes Craven (Le Colline hanno gli occhi, Nightmare), specialista degli horror anni ottanta e novanta, Scream è un thriller fortemente tinto di rosso, in cui il sangue domina la scena,  e caratterizzato da una buona dose di violenza e ironia (rimangono indelebili le battute dissacranti riguardo proprio al cinema horror). La trama è ben congeniata, con frequenti colpi di scena e sequenze paurose che funzionano alla perfezione, grazie ad un sapiente mix di sangue e mistero. Niente o quasi è come appare, l’assassino potrebbe essere chiunque, così come le vittime, e il regista ama spesso depistare lo spettatore fornendo prove ed indizi che confondono le idee. Gli attori giovani contribuiscono a dare freschezza al film e fanno di esso una pellicola rivolta più che altro ad un pubblico adolescenziale. L’opera di Craven infatti, pur distinguendosi per originalità e una certa innovazione, manca di qualsiasi risvolto psicologico o tematica approfondita, che erano stati gli ingredienti salienti del filone horror anni '70, e non ha alcuna pretesa di denuncia sociale. Lo stesso Craven, dal canto suo, conosce bene i meccanismi della paura, avendoli già sperimentali in numerose pellicole precedenti, e si dimostra regista capace, affidandosi a schemi collaudati e a trovate mai banali. Non mancano neppure riferimenti, sparsi qua e là, ai capisaldi del cinema horror, da Halloween, la notte delle streghe, dell’amico Carpenter, al più volte citato Nightmare, a l’Esorcista (compare anche Linda Blair, in un cameo, nei panni di una giornalista tv). Nel cast figurano pure Courtney Cox,  la “Monica” di Friends, e, non accreditato, Henry Winkler, il Fonzie di Happy Days, nelle vesti del preside del liceo.

V Voti

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