R Recensione

5/10

The Gallows-L'esecuzione regia di Travis Cluff | Chris Lofing

Horror
recensione di Fabio Secchi Frau

Venti anni dopo un terribile e inquietante incidente mortale, avvenuto durante una recita scolastica, nella quale uno degli studenti muore impiccato proprio sul palcoscenico, il comitato scolastico decide di rimettere in scena lo stesso spettacolo. Un gruppo di studenti, però, per puro vandalismo supportato da futili motivi, decide di penetrare nella scuola la notte prima della nuova rappresentazione e di distruggere il set. Ma non sanno che il fantasma del ragazzo defunto si aggira ancora lì.

 

 

Tra ombre e corridoi, palcoscenico e presenze malefiche, si sgretolano le vite di quattro studenti liceali (mal interpretati da Reese Mischler, Pfeifer Brown, Ryan Shoos e Cassidy Gifford) troppo vandali per rimanere a casa loro a guardare la tv. Lo sfondo è quello del Nebraska provinciale dei giorni nostri, ancora sporco di un “fattaccio” accaduto in un teatro scolastico cittadino, quando il giovane Charlie, di buona famiglia e membro del club filodrammatico, finisce accidentalmente impiccato durante una rappresentazione in costume. La comunità, scioccata dall’accaduto e dopo venti lunghi anni di silenzio tombale (mai aggettivo più esatto), decide di esorcizzare l’accaduto, rimettendo in scena lo stesso spettacolo (perché!?!). Quello che non sanno è che uno degli attori, che ha per l’appunto la parte del fu Charlie, è un cane (nel senso “gabrielgarkoriano” del termine) e, strasicuro che tutti avrebbero riso di lui, decide con un gruppo di amici di distruggere il palco proprio la notte prima della rappresentazione, ovviamente filmando il tutto con una telecamera digitale… altrimenti che gusto c’è a fare i vandali se non si hanno testimonianze visive, no? Peccato, che Charlie viva in forma spettrale fra quelle mura e non sia per niente d'accordo con loro.

Il racconto di Travis Cluff (Gold Fools) e Chris Lofing della progressiva discesa agli inferi dei protagonisti non riesce però a restituire la disperazione e il mistero di un’anima nera e stramaledetta che infesta l’edificio, scivolando in un finale discutibile e malfermo, che è comunque un insolito colpo di scena. Si può quindi ammettere che il progetto era più originale del solito, peccato fosse supportato da una sceneggiatura assolutamente goffa e lacunosa sotto molti punti di vista.

Come già sottolineato, la recitazione è terribile. Dei quattro attori, Reese Mishler, che è poi il protagonista, è il peggiore fra tutti. Dovrebbero impedirgli di recitare. Il suo personaggio (ma presumo anche l’attore) non prende coscienza del vero orrore che lo circonda e lo attanaglia e il risultato è una recitazione artificiosa. Odiosissimo, poi, il personaggio del suo migliore amico che si desidera muoia quanto prima, pur di non sentire una battuta in più.

Interessante la fotografia, ma molto agitata la macchina da presa. Fattore che rende la regia, al completo servizio del genere (ormai imbrattato da troppe mani che scavano nel fondo del barile) del mockumentary, qui ibridato con il found-footage, forse una delle più brutte, irritanti e tragiche.

Ma se lo scopo di The Gallows è quello di intrattenere lo spettatore medio, mai esausto di questa tipologia di pellicole, c’è da dire riesce perfettamente a centrarlo. Qualora, invece, il palato dello spettatore sia leggermente più fine, costui si troverà a russare in sala, nonostante urla, esecuzioni, passaggi improvvisi da luce a completa oscurità, silenzi mantenuti per pochi secondi per poi esplodere in soprannaturali sussurri o in urla, che però non sanno essere agghiaccianti.

Chiaramente, non manca il primo piano moccioloso (The Blair Witch Project alert!) di una delle vittime del fantasma assassino, di cui potevamo fare tristemente a meno.

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