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6/10

Blob - Fluido Mortale regia di Irvin S. Yeaworth Jr.

Horror
recensione di Andrea Brunelli

Steve e Jane si sono appartati in una collina fuori città: improvvisamente una meteora illumina il cielo e i due giovani si mettono a cercarla, inutilmente. Mentre tornano a casa rischiano di investire un vecchio, con una strana massa gelatinosa attaccata al braccio...

Avete presente il programma di Enrico Ghezzi e Marco Giusti su Rai 3? Prende spunto da questo film, un vero cult movie per gli amanti del genere horror e di quello fantascientifico. Blob è una creatura gelatinosa, apparentemente invulnerabile : non teme l'elettricità, la forza, l'acqua, si muove rapidamente e silenziosamente, non incontrando ostacolo alcuno, corrode in pochi minuti tutti gli esseri viventi con cui entra in contatto. Questo essere quasi demoniaco ha una forte valenza simbolica : rappresenta il male imbattile e inesplicabile che attanaglia la nostra società moderna, mutevole e talmente incredibile da non essere nemmeno creduto.

Il regista riesce, nonostante il basso budget e la povertà di mezzi tecnologici dell'epoca (1958), a confezionare una storia intrigante e appassionante, pur con qualche passaggio a vuoto e un'eccessiva lentezza. Da segnalare la presenza di un giovane Steve McQueen, in una delle sue prime interpretazioni da protagonista, e la scena della fuga dal cinema : un vero e proprio must per ogni cinefilo che si rispetti.

 

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Marco_Biasio alle 17:19 del 10 dicembre 2010 ha scritto:

Un must, sono d'accordo. Non esattamente il prototipo del film riuscito, ma questo è tutto un altro discorso. Rilevante la catena di sequel involontari che ha scatenato, come ritengo rilevante che l'elemento scatenante della furia cieca degli zombi di Romero, per nominare un altro caposaldo (anch'esso da me poco gradito), si identifichi proprio nell'elemento alieno ed extraterrestre creato dalla stessa società capitalistica occidentale. Un messaggio che oggi ci parrà scontato, ma che all'epoca doveva dare particolarmente fastidio...

AndreaBrunelli, autore, alle 20:07 del 13 dicembre 2010 ha scritto:

Effettivamente se pensiamo al cinema degli anni Cinquanta poche erano le voci dissonanti. Le critiche erano assai limitate e certi fenomeni erano totalmente ignorati...