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7/10

Maniac regia di Franck Khalfoun

Horror
recensione di Alessandro Giovannini

Frank (Elijah Wood) è un restauratore di manichini antichi, con una mania personale: utilizzare come parrucche gli scalpi di giovani malcapitate scelte casualmente tra le strade di N.Y. e brutalmente assassinate. Quando conosce e si innamora di Anna (Nora Arnezeder), studentessa di arte che gli chiede aiuto per allestire una mostra, si scatenerà in lui un conflitto interiore.

Le atmosfere pulp e la musica elettronica di commento al ralenti portano immediatamente alla mente Drive, ed in generale la produzione di Refn. l film è girato quasi totalmente in soggettiva (del killer), il che conferisce una prospettiva inedita ad un horror di questo tipo; tantopiù che si è portati a provare pena per Frank, il cui passato traumatico è continuamente rivissuto sottoforma di incubi (e ricondotto ad un tipico complesso edipico) e che lo ha fatto impazzire completamente. Ma la sua indole di per sè buona emerge nei pochi momenti di lucidità, quando cerca di instaurare con Anna un rapporto normale.

Il fulcro del film rimane comunque la delirante dimensione orrorifica, costituita dalle cacce di Frank alla ricerca della prossima vittima; non risparmiandosi in violenze, il regista riesce, coadiuvato da un  efficace reparto di effetti speciali, a creare diverse scene ad effetto, fra cui l'esilarante opening. C'è un che di b-movie italiano anni '70 nella scrittura, incentrata sulle tare mentali del protagonista, con una ricerca cromatica interessante figlia degli esperimenti di Dario Argento. sintomatico di questo è la commistione fra nuovo e retrò, espilicitato nel setting newyorkese commistionato con l'attività di restauratore del killer, e la sua bottega che sembra ferma ad un tempo imprecisato, come la sua psiche è bloccata da quel trauma infantile.

Fa un grande piacere vedere Elijah Wood in una parte folle come questa, che gli toglie quell'aura di Hobbit impaurito della trilogia di Peter Jackson, rifacendosi al (pur breve) ruolo ricoperto in un segmento di Sin City. Sebbene il suo volto si veda poche volte durante il film (perlopiù riflesso negli specchi), la sua recitazione è eccellente, ma per potersela gustare  ovvio che vi consiglio di visionare il film in lingua originale. Il resto del cast è buono. Un bel lavoro di scenografie è stato fatto specie riguardo gli arredamenti d'interni, nei quali si svolge la maggior parte del film. Anche il montaggio è di buona fattura, in grado costruire scene piuttosto complesse tecnicamente.

Maniac è un valido horror in grado di intrattenere piacevolemente tutti gli appassionati.

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Marco_Biasio alle 19:54 del 7 dicembre 2012 ha scritto:

Per forza sa di b-movie, Alessandro, è il remake di uno degli slasher americani più famosi nel lercio underground degli anni '70... Proprio per questo ho paura, molto paura di vederlo. La recensione è ovviamente scritta bene, ma: 1) Elijah Wood dovrebbe essere molto convincente per emulare con quel suo faccino lo psicopatico ignorante del film originale; 2) mi sono rotto il cazzo di remake, premake, sequel e stronzate varie... Di trame ne esistono un'infinità, basta scriverle senza attingere inutilmente dal serbatoio del passato (sì, sto già augurando le peggiori sorti e malattie di ogni genere a chiunque abbia messo le mani sui remake di Old Boy e Videodrome...); 3) l'horror americano recente è sceso a livelli piuttosto bassi. Insomma, mo' vediamo se una sca... ehm, una visione può valere la candela!

alejo90, autore, alle 22:49 del 7 dicembre 2012 ha scritto:

non ho citato il film originale nella recensione dato che non l'ho visto, perciò non posso fare paragoni...comunque hai fatto bene a ricordarlo. Wood mi è parso convincente proprio perchè ha un volto inconsueto per un serial killer. Credo che non ti deluderà.