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9/10

It Follows regia di David Robert Mitchell

Horror
recensione di Eva Cabras

Nella provincia di Detroit ancora segnata dalla recessione industriale, Jay e i suoi amici affrontano una misteriosa minaccia, che segue senza tregua la sua vittima designata di turno.

A distanza di quasi due anni dalla sua uscita negli Stati Uniti, arriva in Italia l'horror di David Robert Mitchell, già acclamato in tutto il mondo come nuovo paladino del terrore cinematografico. It Follows racconta le vicende di Jay e della sua combriccola di amici, relegati nella provincia di Detroit ad annoiarsi tra vecchi film in tv e le birre bevute di nascosto sul portico davanti casa. Il film si apre mostrandoci l'incomprensibile morte di una giovane ragazza, ritratta mentre scappa terrorizzata guardandosi continuamente intorno alla ricerca di qualcosa di minaccioso che a noi non è concesso vedere. In questo primo decesso e nel modo in cui è messo in scena c'è già racchiuso tutto lo stile del film, le sue costanti e i suoi punti di forza, ma procediamo con ordine.

La bionda Jay ha un appuntamento galante con un ragazzo. La serata sembra iniziare con il piede giusto, ma già dal loro arrivo nel cinema di quartiere capiamo che qualcosa in Hugh è fuori posto. Cambio repentino di programma e la coppia decide di appartarsi in macchina per concedersi un incontro proibito che per la protagonista ha tutto l'aspetto della prima volta. Da adesso in poi, It Follows precipita in un'escalation di orrore che non accennerà mai a calare. Hugh passa a Jay una sorta di maledizione, trasmessa esattamente come una malattia sessuale e che prevede il costante pedinamento della vittima di turno da parte di una non identificata forza maligna, incarnata di volta in volta in un qualsiasi essere umano. La minaccia può arriva con il volto di chiunque, ma è riconoscibile dal lento e costante incedere, dallo sguardo vuoto e dal fatto che nessun altro oltre alla vittima può vedere ciò che le sta andando incontro.

Uno dei principali punti di forza di It Follows sta nella totale mancanza di spiegazioni date allo spettatore, rapito e catapultato in prima linea insieme a Jay, incapace di afferrare il senso di questo pedinamento infinito e della violenza che si scatena qualora la fuga fosse interrotta. La regia di David Robert Mitchell contribuisce in maniera massiccia all'intensificazione del disagio, grazie alla geniale trasformazione della macchina da presa in un vero e proprio personaggio. Le riprese quasi sempre in movimento si avvolgono sui personaggi proprio come farebbe uno sguardo indiscreto, utilizzando panoramiche circolari reiterate, campi lunghissimi alternati a primi piani e carrellate talmente lente da far appena percepire il proprio costante avvicinamento. L'utilizzo dei campi lunghi e lunghissimi risulta particolamente furbo, poiché il clima di paranoia che attanaglia lo spettatore lo porta a setacciare ossessivamente ogni paesaggio, ogni anfratto e prospettiva alla ricerca dello sconosciuto carnefice che s'incammina senza fretta verso la propria preda. A glorificare al massimo il clima di panico e ansia di It Follows ci pensa la colonna sonora, studiata appositamente per il film e costruita per esaltarne i momenti più tesi. I suoni elettronici di Disasterpeace, aka Rich Vreeland, che deve molto all'immaginario musicale di Cliff Martinez, non si limitano ad accompagnare l'azione con i soliti colpi d'audio dell'horror convenzionale, ma si spinge di molto oltre, creando un meraviglioso intreccio di temi e variazioni che si rincorrono per l'intera durata del film.

La totale mancanza di un'interpretazione unilaterale sul significato recondito di It Follows ha scatenato comprensibilmente un turbine di teorie. Nessuna di queste può essere avvalorata senza mantenere il beneficio del dubbio, quindi ogni opinione è lecita quanto discutibile. Uno dei possibili tagli critici attribuibili alla minaccia creata da David Robert Mitchell è quella che la vuole metafora del traumatico passaggio dall'adolescenza all'età adulta. L'età dei protagonisti è quella giusta, hanno terminato il college, non hanno ancora piani per il futuro e le loro attività principali sono giocare a carte fumando e bevendo di nascosto. Nel film sono infatti quasi totalmente assenti i genitori, ad eccezione di una brevissima apparizione della madre alcolizzata di Jay e dell'arrivo destabilizzante del suo defunto padre, con il quale si scontra durante la battaglia della piscina. Questo continuo senso di apprensione, di ansia, di isolamento colpisce quando la protagonista si allontana momentaneamente dai suoi ex-compagni di giochi per avventurarsi nel mondo degli adulti, per sbocciare attraverso il sesso, attività che la lascia per altro con un senso di insoddisfazione esistenziale illuminante. Dopo aver consumato il rapporto che la condanna alla persecuzione, Jay si ferma a riflettere proprio sul tanto atteso rito di passaggio appena compiuto. Il suo sogno di bambina era quello di iniziare a uscire con i ragazzi, per sentirsi grande e indipendente, ma adesso che la sta vivendo, quell'esperienza non le lascia affatto il senso di soddisfazione che si aspettava. Al suo posto c'è un continuo senso di disagio, di apprensione e paranoia, che la protagonista tenta più volte di scaricare ad altri, ma che finisce sempre per ricaderle addosso. Anche il finale potrebbe essere interpretato in questa ottica generazionele, poiché con l'accettazione della condanna, Jay e il suo nuovo compagno si incamminano finalmente sereni verso il futuro consapevoli della spada di Damocle che pende sulle loro teste, ma che non c'è modo di cacciare definitivamente. Che abbia un senso o meno, It Follows è uno dei film horror più intriganti e riusciti degli ultimi anni, forte di un terrore atavico e instintivo che vi farà guardare con sospetto a ogni persona che incontrerete per strada.

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tramblogy alle 17:40 del 19 luglio 2016 ha scritto:

booooooh....alcuni passaggi sono incomprensibili nella narrazione, ..è pieno di non sense, forse anche troppo.

AndreaKant (ha votato 8 questo film) alle 1:27 del 21 luglio 2016 ha scritto:

Ci sono sicuramente dei problemi con la consequenzialita' delle azioni e a volte vorresti prendere a schiaffi i personaggi, ma ho apprezzato molto questo film: Visivamente curatissimo e anche il sound mi e' piaciuto tantissimo