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7/10

Fogo regia di Yulene Olaizola

Drammatico
recensione di Giulia Bramati

Le difficili condizioni climatiche dell'Isola di Fogo non permettono la sopravvivenza ai suoi abitanti. Un gruppo di anziani deve decidere se lasciare la propria terra o restarvi fino all'ultimo.

Gli incantevoli scenari dell'isola di Fogo sono i protagonisti indiscussi di questa pellicola, che – come ha voluto precisare la giovane regista Yulene Olaizola – non è un documentario. La scarsa presenza di dialoghi e la verosimiglianza degli eventi, infatti, può ingannare lo spettatore: "Fogo" è un film poetico, che racconta l'incapacità dell'abbandono della propria casa, delle proprie abitudini, del proprio stile di vita. Negli occhi dei bravi interpreti del film si legge la desolazione e al contempo l'amore che essi provano per il luogo che li circonda e in cui hanno trascorso tutta la vita.

Quando ripensa alle memorie del passato, l'anziano Little Joe sorride nostalgicamente, infondendo nello spettatore un profondo senso di malinconia. Little Joe decide di non abbandonare la sua terra, pur consapevole del rischio di morire per l'assenza di risorse. Bevendo l'ultimo sorso dell'ultima bottiglia di whisky con un amico, Little Joe dice "It's good since the last drop. So it's life" ("è buono fino all'ultima goccia. Come la vita"): in questa frase è raccolta la morale del film. I personaggi, infatti, preferiscono godersi la loro vita fino all'ultimo sorso, trascorrendola nella loro isola, piuttosto che emigrare con l'ultimo traghetto verso un posto a cui non sentono di appartenere.

La bellissima fotografia di Diego Garcìa si rivela fondamentale: per intere sequenze, il paesaggio innevato senza traccia umana racconta la storia dell'isola attraverso le pioggie, le case abbandonate, l'erba rigogliosa, i laghi ghiacciati. Le lunghe passeggiate dei protagonisti, le corse dei cani nei prati, i silenzi delle case abbandonate, i ricordi nelle stanze degli anziani. "Fogo" è un film che trasmette un senso di abbandono in ogni sua inquadratura: un lampione che si spegne lentamente, una valigia semivuota pronta per la partenza, gli sguardi vuoti dei protagonisti. Un film di breve durata, ma intenso e da non perdere.

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