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7/10

I giovani arrabbiati regia di Tony Richardson

Drammatico
recensione di Gloria Paparella

Insofferente dinnanzi ai propri fallimenti, Jimmy Porter tormenta la moglie Allison, che da lui aspetta un figlio ma ancora non l’ha comunicato al bisbetico marito. Allison cerca aiuto invitando a casa sua per un paio di settimana l’amica Helena, vista di cattivo occhio da Jim. La convivenza tra i tre diventa insostenibile per Allison che decide di tornare dai genitori, mentre Helena e Jim, insospettabilmente, si innamorano.

Adattamento del testo teatrale “Ricorda con rabbia” di John Osborne, I giovani arrabbiati ha di fatto aperto la stagione del Free Cinema inglese. L’esordio alla regia di Tony Richardson presenta già molti dei tratti distintivi della nouvelle vague britannica: uno stile dinamico, asciutto ed essenziale più attento all’osservazione del quotidiano che non alle sperimentazioni formali, capace di sfruttare al meglio ambienti e illuminazioni naturali che diventano espressione visiva di un disagio e un senso di inadeguatezza tanto generazionale quanto universale. Raccontando la storia di tre falliti, proletari sopraffatti dalle loro inquietudini e dalla loro incapacità di comunicare sentimenti e stati d’animo complessi e contraddittori, il film si fa specchio di un’epoca e di un mondo giovanile sospeso tra sogni di cambiamento e amare delusioni, vissuti con furore, frustrazione e consapevolezza della propria fragilità e dei beffardi tiri mancini del destino («L’ingiustizia è sempre perfetta. La gente perbene ha fame. Chi non vale è amato. E chi è buono muore» dice ad un certo punto Jimmy).

La cura dei dettagli e dei dialoghi, l’attenzione all’aspetto introspettivo dei personaggi (la cui caratterizzazione risulta potente e incisiva grazie a pochi ma funzionali elementi) e la strepitosa prova dei tre protagonisti, su tutti un giovane Richard Burton, affascinante e in stato di grazia, fanno de I giovani arrabbiati un’opera sentita e toccante, profonda e memorabile, preziosa testimonianza e uno dei migliori risultati di un movimento cinematografico che avrebbe poi fatto scuola.

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