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7/10

Questa ragazza è di tutti regia di Sydney Pollack

Drammatico
recensione di Gloria Paparella

Negli anni bui della depressione americana, una bella adolescente, instradata dalla madre ruffiana, sfrutta la propria bellezza per fare innamorare gli uomini e trovare un buon partito, ma la sua carriera è inevitabilmente destinata ad un tragico epilogo.

Prove di “New Hollywood” nel cuore degli anni Sessanta ad opera di un attore allora emergente, Robert Redford, un’attrice bella e fragile, Natalie Wood, un regista al suo secondo film, Sydney Pollack, e uno sceneggiatore destinato a cambiare, da regista, il volto del cinema americano, Francis Ford Coppola. Tutti insieme portano sullo schermo Questa ragazza è di tutti, atto unico di Tennessee Williams del 1946, intriso degli ingredienti melodrammatici propri del sud degli Stati Uniti, romanticismo compreso.

Nello stesso anno de La caccia, Redford interpreta un cacciatore di cuori, Owen Legate, ispettore delle ferrovie. La sua strada si incrocia con quella di Alva Starr (Natalie Wood), giovane la cui bellezza viene sfruttata dalla madre come richiamo per gli affari, e la coppia fa rotta verso New Orleans contro il volere della madre appunto. Su di loro, però, incombe il destino crudele che accomuna tutte le creature di Tennessee Williams.

Con questo film Sydney Pollack e Robert Redford avviarono la loro collaborazione leggendaria. Questa ragazza è di tutti non possiede l’afflato ecologista di Corvo rosso non avrai il mio scalpo o l’integrità civile di I tre giorni del condor, ma in compenso dimostra come Pollack già nel 1966 fosse un grande regista di sentimenti, e Redford un attore perfetto per interpretare una storia d’amore con giusta misura e rara intensità. Il film segna anche la seconda volta in cui Robert Redford recita al fianco della collega e amica di scuola Natalie Wood, dopo Lo strano mondo di Daisy Clover (1965), e la fragilità del personaggio di Alva coincide appieno con l’instabilità emotiva dell’attrice che, in piena lavorazione, tentò il suicidio nel novembre 1965. Grazie a questa parte, Natalie Wood ottenne una nomination ai Golden Globe, e questa fu l’ultima pellicola davvero memorabile interpretata dall’attrice di Gioventù bruciata, anima ribelle e tormentata, qui capace di mettere in risalto le sue doti drammatiche.

Oltre alla coppia di protagonisti, infine, spiccano due attori “maledetti”, quali Charles Bronson e Robert Blake, mentre da un punto di vista tecnico, la fotografia di James Wong Howe fece scuola.

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