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4/10

Pelle di serpente regia di Sidney Lumet

Drammatico
recensione di Valerio Zoppellaro

Tratto da un romanzo di Tennessee Williams. Dopo aver vissuto alla giornata per anni, un uomo decide di mettere radici in un piccolo paese. Qui conosce una donna più anziana di lui, maltrattata dal marito infermo, e se ne innamora, ricambiato.

Pelle di serpente è la dimostrazione di come un grandissimo regista come Sydney Lumet e due tra i migliori interpreti della storia del cinema come Marlon Brando e Anna Magnani non bastino per realizzare un film memorabile. L’ opera infatti non rispetta le più che lecite aspettative e prosegue con un ritmo dannatamente lento, basato su dialoghi interminabili e filosofia di bassa leva. L’ opera scorre inevitabilmente fino alla tragedia finale senza troppi sussulti con una narrazione che racconta  gli aspetti più significativi in un modo assai banale. Se infatti è vero che “non importa tanto quello che si dice ma come lo si dice” Pelle di serpente si esprime davvero male: la storia del personaggio di Lady Torrance è infatti molto interessante ma potrebbe essere narrata con maggiore enfasi e lo stesso vale per il protagonista Val xavier. Anche le potenzialità degli attori non sembrano essere sfruttate in pieno, con Marlon Brando ridotto a fantoccio semi inespressivo e la Magnani eccessiva nelle sue continue urla isteriche. La miglior interpretazione è probabilmente quella di Joanne Woodward e una delle poche scene memorabili dell’ opera è la sua espressione che ricorda l’ urlo di Munch nella tragedia che caratterizza l’ opera.  Dalla mediocrità generale si salvano un paio di scene nel finale che risollevano in parte il film ma nel complesso il risultato è deludente e nemmeno la critica sociale al razzismo dei piccoli paesi del Mississipi riesce a caratterizzare l’ opera . Sidney Lumet era reduce dalla brillante opera illuminista La Parola ai giurati del 1957 e questo film rappresenta senza dubbio un punto basso della sua carriera che proseguirà poi con alcuni picchi memorabili come Serpico, Quinto Potere, Quel pomeriggio di un giorno da cani e l’ ultimo Onora il padre e la madre.

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