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3/10

Angeli e Demoni regia di Ron Howard

Drammatico
recensione di Lorenza Biava

A tre anni di distanza dal Codice Da Vinci, la premiata ditta Ron Howard- Tom Hanks torna nelle sale mondiali con l’attesissimo sequel, Angeli e Demoni. Ambientato tra Roma e il Cern di Ginevra, la pellicola racconta la nuova avventura dell’ormai noto professor Langdon (Tom Hanks) -arruolato stavolta niente meno che dalle guardie vaticane- che, aiutato dalla bella fisica Francesca Vetra (Ayelet Zurer), cerca di sventare armato solo delle proprie conoscenze in materia di simboli un olocausto nucleare che minaccia di spazzare via i vertici della cristianita’ riuniti in conclave. Tra camerlenghi (Ewan McGregor), guardie svizzere e carabinieri (il capitano Olivetti altri non e’ che il nostro Pierfrancesco Favino) attenzione: niente e’ come sembra.

Qualcuno lo attendeva con ansia, qualcuno aveva persino letto il libro (ma solo per prepararsi al film, sia chiaro), qualcun altro fin anche con una sottile bavetta di piacere represso all'idea del sangue che il tema (controverso e anticlericale of course) avrebbe immancabilmente generato. Personalmente mi chiedo se abbia fatto bene a spendere quegli otto euro di biglietto e quella sera, invece, non avrei fatto meglio ad andare a giocare alle slot machine al bar della stazione.

Già perchè il film, destinato chiaramente al successo dei botteghini, è riuscito nell'arduo intento di generare nella platea (non sono l'unica dunque!) la noia più tetra dai tempi di I love shopping, film che non c'entra un fico secco con quello in questione ma fa capire come non si sia esattamente degli snobboni da queste parti.

Angeli e Demoni, che prima di diventare un fimettino banale era stato un libro, anzi un best seller banale, riesce perfettamente nell'intento: attirare l'attenzione dei media e far parlare di se per luce riflessa. Riesce un po' meno sul versante artistico dove una banalita’ seriale -a tratti quasi criminale- intrattiene per ben 138 infiniti minuti gente alla ricerca di altri motivi per odiare la nostra sempre Santa Romana Chiesa.

Come vi aspettereste il capo delle guardie svizzere? Antipatico! E la Chiesa? Al passo con i tempi, no, aspetta, oscurantista! E il carabiniere? Tonto! E Tom Hanks? Forrest Gump! Ecco, è esattamente così: 10 alla riuscita macchiettistica alla facciaccia dell'analisi dei personaggi e dell'introspezione. Applauso per Ron Howard.

Quello che non riesco davvero a capire è perchè il di solito geniale Favino sia finito a fare il carabiniere rincoglionito che si fa macchinare da un Tom Hanks-Robert Langdon il quale a un certo punto si lascia persino andare in una quanto mai imbarazzante romanzina agli agenti del corpo che lo volevano riportare in Vaticano (presumibilmente per torturarlo o convincerlo a ritrattare la funesta tesi Browniana, o almeno è quello che si spera). Frasi del tipo “perche’ ora voi mi potete portare via ma non salverete Roma, i carabinieri sono buoni e validi, rendete onore alla divisa che portate!” non si sentivano da parecchio tempo sul grande schermo.

E a parte tutto, uno che segue gli angeli per tutta Roma può meritare il nostro rispetto? Non direi, sopratutto se poi pretende pure di insegnarci la lezioncina simbolica come un insopportabile so tutto a macchinetta.

Alla fine ovviamente c'è il colpo di scena. Meno male. Almeno quello. Niente di preoccupante comunque e se ve lo stavate chiedendo, sì, purtroppo è vero, pare che entro un anno il simpatico Dan Brown darà alle stampe una nuova avventura della saga Langdon-che simpatico simbolista ambientata, stavolta, nell'intatto (si fa per dire) mondo massonico. Wow non ci aveva mai pensato nessuno.

V Voti

Voto degli utenti: 3,8/10 in media su 6 voti.

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Narda Liotine (ha votato 1 questo film) alle 11:00 del 29 maggio 2009 ha scritto:

L'ennesima caccia al tesoro. Ron Howard incriminato per concorso di colpa, Dan Brown per sfruttamento dell'idiozia generale

Marco_Biasio (ha votato 2 questo film) alle 18:03 del 30 maggio 2009 ha scritto:

Mi è bastato ampiamente il libro. Voto quello.

bargeld (ha votato 4 questo film) alle 20:04 del 20 dicembre 2009 ha scritto:

dai marco, davvero hai perso il tuo tempo nella lettura di quell'aborto di scrittore che è brown? per quanto valga, secondo me dal punto di vista formale la regia di ron howard non è malaccio, tutto il resto si. secondo me questo episodio resta anche appena più su del codice da vinci, ma ampiamente al di sotto della sufficienza.