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4/10

At Any Price regia di Ramin Bahrani

Drammatico
recensione di Marta Satta

Henry Whipple è un agricoltore ambizioso. Insieme al figlio ribelle si troverà a dover risolvere diversi problemi che rischiano di far crollare la propria azienda.

At Any Price. "Espanditi o muori" è il motto dei coltivatori del Midwest protagonisti del film del regista newyorkese di origini iraniane Ramin Bahrani, in corsa per il Leone d'oro a Venezia. At Any Price è ambientato nell'ambizioso mondo dell'agricultura moderna e racconta la storia di un padre, Henry Whipple (Dennis Quaid), coltivatore, che vorrebbe che suo figlio, Dean (Zac Efron), prendesse un giorno in mano l'azienda. Dean, però, ha sogni differenti, vorrebbe diventare un pilota, e si ribella alla volontà del padre. Una serie di eventi, inoltre, mettono in seria difficoltà la stabilità della famiglia. Uno dei punti deboli di questo film è proprio la molteplicità di avvenimenti che accadono ai due protagonisti: tradimenti, litigi che culminano in tragedie vere e proprie, indagini contro l'azienda. Bahrani mette troppe cose in pentola senza svilupparne poi nessuna, e il tutto si risolve troppo facilmente per essere credibile. Bahrani sembra dimenticare le sue origini e realizza un film che sembra in tutto e per tutto un inno alla cultura e ai valori americani. In realtà, si potrebbe interpretare il film come una critica a una società in cui gli uomini son disposti a tutto pur di elevare la propria posizione e non soccombere. Tuttavia, l'impostazione critica è poco evidente e solo intuibile. Girato senza troppa ricerca tecnica, nemmeno la bravura di Dennis Quaid riesce a risollevare il film, che non brilla sotto nessun punto di vista.

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