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7/10

Only Lovers Left Alive regia di Jim Jarmusch

Drammatico
recensione di Francesco Ruzzier

Adam ed Eva sono due vampiri, due amanti immortali, che hanno vissuto la loro infinita storia d'amore attraverso i secoli. Lui è un musicista underground, lei un'amante della letteratura. La loro relazione viene messa in discussione quando Adam inizia a provare interesse per la sorella minore di lei, Ava, che li porterà a doversi confrontare con il mondo esterno, privo, secondo i due vampiri, di bellezza ed amore.

La figura del vampiro nei primi anni della storia del cinema (il primo fu il Nosferatu di Murnau) raffigurava una creatura mostruosa ed orripilante che si chinava su bellissime fanciulle per succhiarne il sangue e la vita, ma è ormai da qualche anno (il primo caso, in questo senso, potrebbe essere considerato Intervista col Vampiro di Neil Jordan) che il paradigma si è rovesciato: oggi, i vampiri sono spesso delle creature splendide ed affascinanti che vivono la propria immortalità tra immense ricchezze, guardando dall’alto in basso la caducità delle brevi vite umane.

Nonostante Only Lovers Left Alive sia un film totalmente anticonvenzionale, i vampiri del film di Jim Jarmush possiedono tutte le caratteristiche del “nuovo” vampiro: sono ricchi, incredibilmente affascinanti e provano un irrefrenabile disprezzo per le persone (le chiamano “zombie”). Il loro eterno stato di “non morte” viene costantemente compensato dal loro amore per l’arte, la scienza e la bellezza, e contrapposto a quello che i due protagonisti considerano lo stato attuale dell’umanità, incapace di apprezzare la bellezza della cultura e del mondo e soprattutto incapace di amare. Il titolo è piuttosto evocativo in questo senso: Only Lovers Left Alive, solo gli amanti vivono. Così, nonostante vivano nell’ombra ed isolati da tutto e tutti, i vampiri del film possono considerarsi realmente vivi.

A fare da sfondo alla vicenda c’è Detroit, una delle metropoli più degradate degli Stati Uniti, che contribuisce a rafforzare in Adam ed Eve l’idea di degrado che domina l’umanità. I personaggi interpretati da Tom Hiddleston e Tilda Swinton non sembrano poter far altro che vivere in un mondo costruito sul culto del passato: lei passa le giornate a leggere classici della letteratura, lui a collezionare strumenti musicali fatti a mano e a comporre musica underground. Tra loro parlano quasi esclusivamente attraverso citazioni e riferimenti colti, con l’intento di preservare intatta la cultura nelle loro vite. Quando nella loro vita irrompe la sorella di lei, Ava, interpretata da Mia Wasikowska, si ritrovano quasi costretti a scendere tra gli “zombie”: ciò però non provoca altro che un consolidamento delle loro convinzioni, portando così all’abbandono di Ava perché contaminata dal decadimento delle persone del ventunesimo secolo.

I due “vampiri hipster” fuggono a Tangeri, altra città in declino, dove, dopo aver trovato “il bello” in un’esecuzione di una cantante e “l’amore” nel bacio di due amanti, decidono di non abbandonarsi alla morte e di “azzannare”, con voracità, la vita.

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Voto degli utenti: 8/10 in media su 3 voti.
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Lazzaro 10/10

C Commenti

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Lazzaro (ha votato 10 questo film) alle 3:52 del primo marzo 2014 ha scritto:

I vampiri sono solo un espediente retorico, il film parla della figura dell'intellettuale. Eva è la cultura umanista, la letteratura prima di tutto; Adam è il lato scientifico del sapere: si emoziona per la fisica, l'ingegneria (i motori, l'elettronica, etc.); la sua forma artistica è la musica, la più "matematica".

Sono creature snob, disprezzano gli "zombie" che non hanno tempo per la cultura (perché sono mortali e devono lavorare) ma hanno bisogno di loro. Adam non li sopporta ma riempie la sua vita ammirandone i capolavori, Eva invece ha un rapporto meno conflittuale con i "mortali" ma nella sua torre d'avorio predilige autori "immortali". Ava invece ama i mortali e si mescola tra loro, rovinando agli occhi dei primi due la purezza del proprio status.

Non è un caso che Adam si procuri il proprio nutrimento in un ospedale, Eva attraverso un più romantico mercato sottobanco e Ava non disprezzi l'idea di attingere direttamente dalla fonte.

Personalmente ho inoltre trovato il film molto valido anche dal punto di vista tecnico.

Snaporaz, autore, (ha votato 7 questo film) alle 18:04 del 3 marzo 2014 ha scritto:

Ciò che dici è in parte condivisibile, ma non credo che nel film la figura del vampiro rappresenti quella dell'intellettuale in senso assoluto semplicemente perché il personaggio interpretato da Mia Wasikowksa è un vampiro, ma di certo non è un intellettuale.

Lazzaro (ha votato 10 questo film) alle 22:19 del 3 marzo 2014 ha scritto:

Si, hai ragione; mi resi conto anche io scrivendo il commento che quel personaggio non rientra nel mio schema. Però mi rifiuto di considerare "film sui vampiri" un film in cui muoiono solo 2 personaggi, e l'unico di cui è rappresentata la morte spira nel proprio letto di "morte naturale" (per lo meno non violenta).

Credo ci siano più combattimenti nella saga con la ragazzina e il lupo mannaro.