R Recensione

5/10

Dark Places regia di Gilles Paquet-Brenner

Drammatico
recensione di Pasquale D'Aiello

Unica sopravvissuta alla strage dove hanno perso la vita la madre e le sorelle, Libby Day (Charlize Theron) vive con la consapevolezza che la sua testimonianza, di quando era solo una bambina, ha condannato suo fratello Ben all'ergastolo per l'orrendo omicidio. Quando un gruppo di appassionati di cronaca nera, il Kill Club, contatta Libby venticinque anni dopo e la convince a riesaminare gli eventi di quella notte, nuovi ricordi e vecchi sospetti irrompono nuovamente nella vita della donna. Dopo che nuove e sconvolgenti informazioni vengono alla luce, Libby inizia a mettere in discussione la sua stessa deposizione decidendo di indagare sul suo tragico passato dato che il presente sembra contraddire tutto ciò che lei ha sempre creduto essere la verità.

Una bambina è unica superstite e testimone di un orribile delitto che ha distrutto la sua famiglia. Tutta la sua vita è sconvolta, oltre che dal dramma della perdita, dall'oscuro sospetto che l'autore della strage sia stato suo fratello. I suoi sono più che sospetti, sono ricordi abbastanza circostanziati, sebbene avvolti nelle nebbie di una notte convulsa della sua infanzia. Trascorsi quasi trent'anni dal delitto, la bambina è diventata una donna irrisolta e incapace di condure la propria vita verso qualche direzione sensata. La protagonista è interpretata dal Charlize Theron che, nonostante il suo impegno, risulta assolutamente inadeguata a ricoprire quella parte, per una oggettiva mancanza di physique du role che le impedisce di mostrare nel corpo il necessario disagio e dolore e che la sua parte richiedeva. Il tono della pellicola si situa all'intersezione dei generi giallo e noir, sfruttando gli stilemi dell'uno e dell'altro ma senza raggiungere l'intensità potenziale insita in ciascuno dei due generi. La sceneggiatura è un adattamento dell'omonimo romanzo di Gillian Flynn, già autrice del romanzo L'amore bugiardo (2012), alla base della sceneggiatura, da lei stessa curata, di Gone girl (2014) di David Fincher. La trama di Dark Places si sviluppa in un crescendo di drammaticità che scopre scenari inquietanti e del tutto inattesi sebbene si avverta la mancanza di uno scavo maggiore all'interno della psiche dei personaggi che avrebbe potuto permettere di aprire una dimensione sui profondi recessi della mente. Non mancano trovate interessanti che avrebbero meritato un maggior sviluppo, come, ad esempio, il gruppo di appassionati di cold case, che ha un ruolo nella riapertura delle indagini e che rappresenta anche una finestra sui cambiamenti culturali della società moderna. Tra i fattori che a tratti rendono meno incisivo lo sviluppo e meno credibili i personaggi ci sono alcune leggerezze nei dialoghi (soprattutto nel rapporto tra fratello e sorella) che non riescono a rendere fino in fondo il potenziale drammatico che l'intreccio ha. Nonostante resti lecito il sospetto che il film non abbia reso giustizia al romanzo da cui è tratto, resta un racconto fluido e ricco di spunti.

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