V Video

R Recensione

6/10

L'unico gioco in città regia di George Stevens

Drammatico
recensione di Gloria Paparella

A Las Vegas i progetti di Fran, una ballerina di fila che spera di sposarsi con il suo ricco amante, e Joe, pianista di bar che vuole cambiare vita al più presto, entrano in collisione con l’attrazione che li unisce.

Ultimo film diretto da uno dei grandi maestri della Hollywood classica, George Stevens, L’unico gioco in città è una commedia bizzarra che presenta una coppia di star leggendarie, quali Elizabeth Taylor e Warren Beatty. La storia è tratta dal romanzo di Frank D. Gilroy ed è ambientata in una febbrile e seducente Las Vegas, in cui il gioco d’azzardo la fa da padrone: il pianista di locali Joe (Warren Beatty) vuole mettere da parte i soldi necessari per lasciare la città, ma il vizio del gioco gli impedisce di partire. Fran (Elizabeth Taylor) è una ballerina di spettacoli musicali convinta che il suo ricco amante la sposerà prima o poi. Dal momento in cui si incontrano, i due personaggi rimangono legati non solo dall’innegabile attrazione fisica, ma anche dal loro essere due persone sole e solitarie.

Il film è stato girato nel 1969 a Parigi (per volontà della Taylor) e ciò che stupisce è soprattutto l’alchimia tangibile tra i due attori, per la prima volta insieme sullo schermo: Elizabeth Taylor, ormai attrice matura, vincitrice di due Oscar, è qui diretta per la terza volta da Stevens. La sua “aura” di più grande stella di Hollywood (e forse anche la sua età non più giovanissima) gioca a suo sfavore nell’interpretare una modesta ballerina di fila, ma la sua sensibilità e il suo carisma invadono lo schermo con una forza prorompente soprattutto nelle scene a due con il co-protagonista. Warren Beatty, che sostituì nel suo ruolo la prima scelta Frank Sinatra, era la grande promessa del cinema americano, e la buona riuscita del film è dovuta in gran parte alla sua performance: egli propone uno stile recitativo lontano dall’impostazione classica e fatta più di sensazioni del momento e di un grande charme esibito senza volgarità. Sono il suo fascino e l’interpretazione di battute piene di umorismo ma anche di verità a reinventare un materiale che a Broadway aveva avuto scarso successo, rendendolo nuovamente brillante.

Lontano dallo stile drammatico ed imponente di alcuni dei suoi film memorabili, quali Un posto al sole e Il gigante, George Stevens conclude la carriera con un film a tratti ripetitivo e dilungato, ma costruito mescolando ironia e tenerezza, divertimento e malinconia, di cui la coppia Taylor-Beatty rimane la più grande attrattiva.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo film. Fallo tu per primo!

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.