Una Vita Tranquilla regia di Claudio Cupellini
DrammaticoRosario vive in Germania ed è proprietario di un albergo con ristorante di grande successo. La sua vita scorre tranquilla tra i fornelli, la caccia e la famiglia ma un giorno d’inverno due ragazzi italiani si presentano alla porta : il loro arrivo muterà tutta questa felice esistenza…
Il regista Claudio Cupellini cambia registro dopo le fortunate Lezioni di cioccolato e dirige una storia di tutt’altro stampo, a metà strada fra dramma, noir con colpi di scena e film d’azione. La fusione e la trama non riescono a convincere al cento per cento ma il prodotto finale è comunque di buon livello, corroborato da una buona regia, un’ottima fotografia e convincenti prove del cast, dove svetta ovviamente Toni Servillo a cui tengono testa i due bravi giovani Marco D’Amore e Francesco Di Leva.
Insomma il rischio di vedere un Servillo mattatore nel nulla è fortunatamente scampato: Cupellini utilizza al meglio il suo cavallo di razza, mettendolo al servizio di una vicenda di forti sentimenti basata su un rapporto padre-figlio molto peculiare, purtroppo non approfondita in tutte le sue sfumature a causa di troppi eventi nello svolgimento. Il ritmo quasi incalzante soffoca un po’ la caratterizzazione psicologica dei personaggi ma al contempo evita al film passaggi a vuoto che potrebbero annoiare lo spettatore.
In sintesi una pellicola soddisfacente, pur con qualche difettuccio, che ripropone uno dei topoi del cinema di ogni tempo: il passato che incombe e ritorna con grande forza.
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