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R Recensione

8/10

Terri regia di Azazel Jacobs

Drammatico
recensione di Giulia Bramati

Terri è un ragazzo in sovrappeso che vive insieme alla zio malato di Alzheimer. I suoi bizzarri comportamenti catturano l'attenzione del vice-preside Fitzgerald, che ben presto lo convoca nel suo ufficio per stabilire una serie di incontri con il ragazzo.

Le splendide inquadrature impresse sulla pellicola di Terri, rese eleganti da un calibrato uso della luce, fanno percepire in modo piacevole immagini che altrimenti disgusterebbero lo spettatore. Terri, il giovane protagonista del film, vive in una casa sporca, infestata da animali di ogni genere, da insetti nel cibo a topi in soffitta, che il ragazzo si diverte a catturare per poi portarli in pasto ai volatili nel bosco dietro casa. Terri non conosce l'identità dei suoi genitori e vive con lo zio James, che l'Alzheimer ha reso bizzarro quanto il nipote.

Il ragazzo vive una vita disordinata, mangiando alimenti curiosi, come merende a base di toast e fagioli amorevolmente preparati dallo zio, e indossando comodi pigiami per andare a scuola. La solitudine è causa dei suoi squilibri, che ben presto vengono notati dal vice-preside della scuola, interpretato da John C. Reilly, il quale si prende cura dei ragazzi disadattati. I due iniziano ad incontrarsi ogni lunedì mattina per discutere i problemi di Terri, a partire dai numerosi ritardi scolastici del ragazzo, fino alle situazioni più serie. Gli incontri permettono a Terri di conoscere Chad, un ragazzino problematico che stringe con lui un legame di amicizia-odio, pericoloso ma al contempo necessario per il solitario ragazzo.

L'ingenuità che lo contraddistingue gli permette di diventare amico di Heather, la ragazza più bella della classe vittima di uno scandalo. L'emarginazione di entrambi li avvicina, ma la ragazza si dimostra ben presto più problematica di Terri stesso. Il regista Azazel Jacobs, alla sua ottava esperienza registica, si preoccupa di mostrare i lati nascosti dell'adolescenza, più comuni di quanto si immagini: sentirsi diversi ed inadeguati, contraddistinguersi dalla massa e risultare bizzarri senza volerlo sono problemi che raramente vengono affrontati con serietà nei film ambientati nelle scuole. Ed è proprio il vice preside Fitzgerald a spiegarlo a Terri, dicendo che anche lui da adolescente credeva di essere un mostro (“I believe I was a monster too”). La fotografia, curata da Tobias Datum, esalta l'importanza del dettaglio, focalizzandosi molte volte su oggetti apparentemente secondari, ma di estrema importanza: le trappole per i topi in soffitta; la lista della spesa; i bigliettini scambiati tra Terri e Heather, che il ragazzo conserva gelosamente. Presentato al Sundance Film Festival dello scorso anno, sarà uno dei film cruciali della prossima edizione del Glasgow Youth Film Festival.

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alejo90 (ha votato 7 questo film) alle 12:54 del 27 febbraio 2012 ha scritto:

l'ho visto a Locarno l'anno scorso, molto carino!