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7/10

Chloe - Tra seduzione e inganno regia di Atom Egoyan

Drammatico
recensione di Carlo Danieli

Catherine, donna di bellezza e successo, è convinta che il marito la tradisca. Ossessionata e sospettosa, assolda una giovane e splendida escort, Chloe, per sedurre il marito e avere le prove di un suo possibile adulterio.

Nel grande marasma delle grandi produzioni americane e non, è facile che tanti film escano senza farsi troppo notare, complice uno scarso successo o la concomitanza con altri grandi titoli di maggior richiamo. Capita perciò, sempre più spesso, di imbattersi in qualche film che in sala abbia avuto breve vita e di cui vi rimanga traccia solo negli indici dei dizionari cinematografici. In uno di questi tanti casi rientra anche il film Chloe – tra seduzione e inganno, uscito nel marzo del 2010 e passato quasi del tutto inosservato, se non per qualche aspra critica nei suoi confronti. In realtà il film di Atom Egoyan, regista armeno naturalizzato canadese già autore di importanti opere quali Il viaggio di Felicia e Il dolce e domani, è buona pellicola, dagli spunti interessanti ma soprattutto caratterizzata da un’estetica davvero pregevole. Girato con quel tocco di raffinatezza e classe che si addice a tutta l’opera egoyana, Chloe è un film di valore, sorretto da una trama intrigante e, come detto, diretto con apprezzabile senso estetico ed eleganza. La storia contiene tradimenti, verità false e apparenti, e una buona dose di ambiguità che fa da filo conduttore a tutta la pellicola. Ma il vero tema centrale che emerge dalla visione è soprattutto la solitudine.  Catherine e David, la coppia di protagonisti, è una coppia che potrebbe avere tutto, ed anzi ha tutto, almeno in termini materiali: una bella casa, un ottimo lavoro, un’importante posizione sociale. Ciò che manca alle loro vite è l’amore. Sono persone estremamente sole. Soprattutto la figura di Catherine, superbamente interpretata da Julianne Moore, ci regala un personaggio denso di modernità e figlio della sua, e quindi della nostra, epoca: una donna incapace di comunicare con il marito e il figlio, assalita da dubbi e paure e senza un contorno di amicizie significative che la possano aiutare. L’altra figura centrale del film, è la Chloe del titolo, giovane escort di alto borgo, manipolatrice ma allo stesso tempo sensibile e dotata di grandissimo fascino. È lei il personaggio più ambiguo e interessante del film. Oltre ad essere molto bella e determinata, Chloe è allo stesso tempo ingenua e delicata, incarnando un’ambiguità, non solo sessuale, che risulta essere il vero motore del film. Come Chaterine è anch’ella sostanzialmente sola ed infelice. E sarà proprio l’unione di queste due solitudini a far nascere qualcosa di passionale e scabroso, almeno per i canoni della società in cui vivono. Egoyan è abilissimo a portarci nel suo mondo fatto di apparenze e inganni, dove chi pensa di essere tradito alla fine tradisce, e dove nessuno riesce ad essere ben definito nella propria personalità e addirittura sessualità. Certe forzature nella trama rendono il film non molto verosimile, ma in generale piace il modo con cui Egoyan caratterizza il propri personaggi (a parte la figura di David, interpretato da Liam Neeson, che rimane piuttosto nell’ombra), ma soprattutto lo stile e l’eleganza con cui arricchisce il film, girato con un’estetica quasi barocca. Punto di forza della pellicola è infine la bella prova di Chloe, ovvero una sensuale e intrigante Amanda Seyfried, alla quale si aggiunge l’ottima performance di Julianne Moore.

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alexmn 2/10

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