V Video

R Recensione

8/10

Incompresa regia di Asia Argento

Drammatico
recensione di Giorgia Zampa

Aria è apparentemente una bambina fortunata: papà attore e mamma musicista, figlia d’arte insomma. Ma non è tutto oro ciò che riluce, la piccola vive infatti in uno stato di completo abbandono, tra liti furibonde, rimproveri ingiusti e allontanamenti forzati. Unico amico sincero e leale un gatto nero di nome Dac.

Siamo negli anni ‘80 e, tra ritagli del settimanale Cioè e foto di Simon Le Bon, troviamo una bambina di 9 anni, la piccola Aria. Eccentrica, curiosa, Aria è sicuramente fuori dal comune per la giovane età, ma la sua è una stravaganza in parte dovuta alla difficile situazione familiare in cui è costretta a vivere. Il padre (Gabriel Garko) è un attore famoso pressato dalla superstizione, la madre (Charlotte Gainsbourg) una pianista alquanto tormentata. Il rapporto tra i due è ormai giunto agli sgoccioli, si odiano, discutono continuamente e in maniera animata, riversando il nervosismo sulle figlie, in particolare su Aria, l’unica che hanno in comune. Per questo motivo decidono di lasciarsi. Per la protagonista inizia una sponda continua e travagliata tra le due case, due mondi di due genitori che, nonostante le incomprensioni, non sono poi così diversi. Concentrati su se stessi e sulla propria altalenante carriera, tra amori passeggeri (per la madre) e scaramanzie (per il padre),scaricano entrambi i propri sbalzi d’umore sulla piccola Aria - degni di una spaventosa Joan Crawford interpretata da Faye Dunaway nel film Mommie dearest – passando da abbracci sentiti a violenti rimproveri. Allontanata da casa, Aria si trova a trascorrere la notte in strada, accompagnata da individui poco raccomandabili ma comunque amorevoli, e dal suo fedele e più grande amico, il gatto nero Dac. Le delusioni familiari, un’amicizia apparentemente indissolubile ma in realtà molto fragile, un amore impossibile non corrisposto, porteranno Aria a pensare di non essere importante per nessuno, come il piccolo Andrea nel film Incompreso- vita col figlio di Comencini, che la bambina guarda in tv e in cui sfortunatamente si rivede.

Ottima l’interpretazione della Gainsbourg, pur recitando in italiano, e della piccola Giulia Salerno. Da non sottovalutare anche Gabriel Garko che, alle prese con gesti e formule scaramantici, malgrado la negatività del suo personaggio, riesce a suscitare simpatia e ilarità.

Una regia filtrata da uno sguardo infantile, grazie anche ad una macchina da presa spesso ribassata, rappresenta un mondo degli adulti insensato, egoista e a tratti grottesco – da evidenziare in questo senso l’esilarante cammeo di Gianmarco Tognazzi – senza possibilità di redenzione. Nessun personaggio subisce un’evoluzione positiva.

Al di là della storia, con i Duran Duran, la Coccoina, le Converse, Cioè e una fotografia ingiallita, la regista, Asia Argento, offre un ritratto nostalgico e fedele degli anni ’80, riportandoci indietro nel tempo e suscitando un malinconico rimpianto, come una vecchia istantanea ormai dimenticata.

V Voti

Voto degli utenti: 4,5/10 in media su 2 voti.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.