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R Recensione

6/10

Venga a Prendere il Caffè da Noi regia di Alberto Lattuada

Commedia Italiana
recensione di lorenzo berra

Emerenziano Paronzini, vice-capo nell'ufficio distrettuale delle imposte di una piccola città, decide in età matura di sposarsi con una delle tre sorelle Tettamanzi. Dopo un'attenta riflessione sceglie come consorte Fortunata. Dopo il viaggio di nozze Emerenziano si stabilisce in casa Tettamanzi dove viene coccolato e riverito dalle tre sorelle, ma la vicenda si complicherà tra i quattro personaggi. Il tutto sarà un intreccio di amore, passioni, sesso, in uno sfondo immancabilmente lacustre, tipico dei romanzi "Chiariani".

Un film leggero, spensierato, ricco di emozioni. Una trama sagacemente intrecciata dalla agile penna di Piero Chiara, come avverra' nel 1977 con "La stanza del Vescovo", o nel film "Il cappotto di Astrakan". Per non dimenticare la fortunata serie televisiva con un indimenticabile Claudio Gora, ne "I giovedì della signora Giulia" anche qui nella "spartizione" Chiara-Lattuada offrono il meglio di loro stessi: il primo per gli intrecci narratologici, il secondo per le tecniche cinematografiche, e le inquadrature parziali e totali. La trama è veramente ricca di colpi di scena, di intrecci amorosi e di una sessualità "casanoviana" molto ricca ma mai riproposta in chiave volgare. E' sempre il tutto condito con discrezione. Tognazzi da il meglio di sè: bravo nella parte di grande e pusillanime amatore, un'abile e sagace tessitore di rapporti molteplici e di affetti duplici. Ma se ne La Stanza del Vescovo, l'avvocato Orimbelli è in crisi con sè stesso, facendo una fine penosa, triste (come sentenziera' il giudice di Novara), qui Emerenziano Paronzini non sara' da meno, diventando vittima sempre di sè stesso: questa volta del suo sfrenato erotismo, tanto che per un infarto sara' costretto a vivere su una sedia a rotelle. Chi è meglio? Paronzini? Oppure Orimbelli? Al lettore la scelta.

 

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