V Video

R Recensione

8/10

Mi Manda Picone regia di Nanni Loy

Commedia
recensione di Enzo Barbato

Durante un processo, l'operaio Picone per protesta si dà fuoco. L'arrivo di un'ambulanza provvidenziale lo raccoglie e lo porta via. Da quel momento di Picone non vi è più traccia. Che fine ha fatto allora?

Un mocassino color perla al piede destro, una specie di polacchina fin troppo usurata al sinistro, un abito di fortuna e una sigaretta penzolante tra le labbra. Così si presenta Salvatore Cannavacciuolo (Giancarlo Giannini), unità annoverata tra gli esperti dell'arte di arrangiarsi nell'atrio del tribunale di Napoli, in un improbabile ufficio informazioni. Con i capelli raccolti, una spiccata tendenza materna, fascino da vendere e ancora una sigaretta stavolta accarezzata, si presenta invece, Luciella coniugata Picone (Lina Sastri), in un momento di leggera agitazione nel raggiungere in tempo una riunione del Comitato dei lavoratori e contemporaneamente stare attenta ai tre figli non ancora autonomi. Dietro un comizio apparentemente tranquillo, avanza un operaio, visibile solo da tergo che infiamma (è proprio il caso di dirlo) la mattinata cospargendosi di benzina per protesta, imitando, quindi uno di quei falò che si accendono con sterpaglie di fortuna davanti ad una chitarra su una spiaggia in notturna. Una ambulanza fin troppo provvidenziale recupera il presunto carbonizzato e scompare tra i tentacoli del traffico veicolare partenopeo.

Inizia qui, in una Napoli ancora godibile ma in avanzato degrado, la rocambolesca e misteriosa storia de "Mi manda Picone", ennesima opera in napoletano del rimpianto regista sardo, fautore delle candid camera nazionali. Addò stà Picone? Addò 'ann purtat'? Ma è muort'?, sono le domande che Luciella pone al trasandato Salvatore nel suo "esercizio" per sole mille lire. All'ospedale nessuno sa niente, all'obitorio solo morti causati da arma da fuoco, carbonizzati neanche a parlarne a meno che non siano stati preventivamente sparati per sicurezza. All'Italsider, dove lavorava, lo conosceva quello alla pressa, no anzi, quello all'altoforno, anzi no, quell'altro... e tra un pacco di pastina, qualche fetta di mortadella e un panino a due stadi di farcitura, compare la misteriosa agenda dello scomparso Picone.

Si scopre così, che lo stesso Salvatore risulta tra i suoi debitori e si ritroverà, quindi, costretto a recuperare i crediti in sospeso, in compagnia di Luciella, povera moglie dello scomparso e all'oscuro di tutto. "Mi manda Picone" diventerà la chiave vocale di alcune porte ma anche il lucchetto di alcuni antri oscuri che sarebbe meglio si potessero evitare. Così in maniera grottesca e sottilmente inquietante, si svela la vita occulta dell'operaio incendiato, tra mazzette, camorristi, estorsioni, prostitute e altre attività illecite appartenenti, purtroppo, alla quotidianità della capitale del sud, anche se appaiono, in questa pellicola, raccontate con un pizzico di ironia e con una sapiente tendenza al tragicomico. Tra macellerie poco raccomandabili, interrati nascosti per la fabbricazione di esplosivi, ippodromi truccati e cunicoli fognari per una migliore riuscita di baratti nevralgici (luoghi di cui non mi meraviglierei se esistessero sul serio), si viene a sapere che la tuta indossata da Picone, al momento della sceneggiata incendiaria, aveva un substrato di amianto. Embè? Che fin' ha fatt' Picone?

Ottima prova di Nanni Loy, coadiuvato da un geniale Giancarlo Giannini ed una bellissima/bravissima Lina Sastri tra i protagonisti. Partecipazioni amichevoli eccellenti tipo, Leo Gullotta, Carlo Croccolo, Aldo Giuffrè e Marzio Honorato, nonchè una sanguigna Clelia Rondinella, nel ruolo della conturbante Teresa, infarciscono, di sfaccettature impareggiabilmente eseguibili, questa coloratissima commedia adatta ad ogni ordine di spettatore.

V Voti

Nessuno ha ancora votato questo film. Fallo tu per primo!

C Commenti

C'è un commento. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

dalvans (ha votato 8 questo film) alle 16:55 del 12 ottobre 2011 ha scritto:

Buono

Buon film