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3/10

Bar Sport regia di Massimo Martelli

Commedia
recensione di Alessandro Giovannini

La vita di un bar della provincia bolognese e dei suoi strampalati avventori: il tecnico (Claudio Bisio), il gestore ciccione (Giuseppe Battiston), la cassiera avvenente (Aura Rolenzetti), due vecchiette malefiche (Angela Finocchiaro e Lunetta Savino), l'elettricista incapace, (Antonio Cornacchione) il finto playboy (Teo Teocoli) gli odiati gestori del bar di fronte.

Ogni tanto in Italia qualcuno sente il bisogno di fare una commedia corale riunendo qualche comico tv, confezionando una sequela di situazioni più o meno comiche senza una vera e propria trama, con l'illusione di mostrare il particolare per arrivare all'universale o qualcosa di simile. Stavolta ci ha provato il regista Massimo Martelli, attivo principalmente in televisione, adattando il famoso racconto di Stefano Benni, pubblicato per la prima volta nel 1976; il risultato è il solito piattume indegno del grande schermo, stile Tutti al mare, Benvenuti al Sud et similia: pellicole che accumulano personaggi stereotipati con la pretesa di fornire ritratti a tutto tondo della società  italiana, o almeno di un particolare microcosmo (in questo caso la vita di provincia). Situazioni già  viste e riviste, battute che non fanno ridere, attori poco o mal sfruttati, sceneggiatura ellittica: possibile che non si tenti mai niente di nuovo, che non si faccia il minimo sforzo per essere originali? Per la verità  in questo film ci sono inserti che per il livello penoso delle commedie italiane moderne pare quasi sperimentale (ironizzo, ovviamente): sequenze animate, computer grafica (giusto un accenno, meglio non esagerare!) ed un incipit preistorico, con cui gli autori forse pensano di stupire: patetico. Solo la colonna sonora si salva, e non certo per meriti di un qualche compositore illuminato: le musiche sono praticamente tutte non originali, e fra i Pooh ed Iggy Pop almeno non ci si annoia dal punto di vista auditivo; questo aspetto e la recitazione pacata ma incisiva di Battiston sono gli unici due pregi del film. Troppo finto per poter vantare pretese di descrizione realistica della realtà , troppo ancorato al macchiettismo (non) comico della commedia italiana per risultare di qualche interesse, Bar Sport è l'ennesima reiterazione di stilemi usati ed abusati dal nostro cinema che sta diventando sempre più televisione. Che tristezza.

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Voto degli utenti: 5/10 in media su 2 voti.

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Marco_Biasio alle 10:45 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

Mi hai praticamente distrutto un mito :O

alexmn alle 11:58 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

concordo. è proprio piatto. piuttosto che un film come questo che lascia quasi-indifferente, meglio l'avatiano 'gli amici del bar margherita'..e ho detto tutto

dalvans (ha votato 1 questo film) alle 11:59 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

Pessimo

Inutile

saix91 (ha votato 7 questo film) alle 18:54 del 18 marzo 2012 ha scritto:

Bar Sport (1976)

Ma qualcuno ha letto il libro? Perchè credo che il film sia un'onesta trasposizione, che per quanto estremamente macchiettistica non fa altro che recuperare le atmosfere comiche proprie del cartaceo. Lo sguardo di Benni nel suo libro-totem è proprio quello di un osservatore-pittore che si diverte a costruire ritratti caricaturali di personaggi, luoghi e situazioni tipici di una certa realtà Italiana, e lo fa con episodi frammentari e vivacissimi ed un'ironia ad alto tasso grottesco. Quindi volevo capire se il recensore (e anche i commentatori) abbiano letto il libro, perchè il sottoscritto (che ne è un adoratore) ha apprezzato il film (pur non essendo certo un titolo da ricordare o da segnare come imprescindibile)

alejo90, autore, (ha votato 3 questo film) alle 20:50 del 18 marzo 2012 ha scritto:

RE: Bar Sport (1976)

no, non l'ho letto.

alexmn alle 17:32 del 19 marzo 2012 ha scritto:

libro letto. il film davvero mi ha deluso..nulla a che vedere con benni (che ho apprezzato pur non essendone un fan sfegatato). continuo a pensare che ci siano opere molto complesse (se non impossibili) da trasporre in immagini senza che perdano il loro fascino..così come ce ne sono altre che ne guadagnano. il libro di benni ha delle atmosfere che qui non trovo...ci voleva o una scelta forte di distacco dal libro (cosa che avrebbe scontentato i fan, ovvero quelli che di fatto hanno visto il film) o la decisione ancora più incisiva di non farne un film.