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6/10

Starbuck - 533 figli...e non saperlo! regia di Ken Scott

Commedia
recensione di Alessandro Giovannini

Il fattorino David (Patrick Huard), lavoratore presso la macelleria di famiglia, imbranato e affossato dai debiti, impegolato in una relazione complicata con la fidanzata poliziotta Valerie (Julie LeBreton), scopre di essere padre di 533 fra ragazzi e ragazze, nati con inseminazione artificale da coppie che hanno usato lo sperma che David da adolescente donava dietro compenso ad una banca del seme.

Sbarca in Italia una commedia canadese del 2011, forte di numerosi premi vinti in patria nell'ultimo triennio. Una commedia divertente ma non sguaiata, che alterna momenti comici a parentesi serie, e si distanzia dagli stilemi della commedia USA. Parlato prevalentemente in francese, si discosta anche linguisticamente dalla cinematografia che solitamente arriva dall'altra sponda dell'Atlantico. Uno spunto nemmeno tanto assurdo dato che il regista afferma di aver letto un caso in cui un donatore scoprì di essere padre di circa 500 figli (nel caso ve lo steste chiedendo, non si può donare sperma in cambio di denaro in Italia). Di fronte alla scoperta pluri-paternità, il pasticcione David sarà messo di fronte a nuove responsabilità, che lo porteranno ad interrogarsi sul suo ruolo di uomo e di padre.

Non mancano alcuni passi falsi di sceneggiatura, come un finale allungato a dismisura ed alcuni personaggi macchiettistici (come il figlio emo o l'amico avvocato), tuttavia spesso il meccanismo funziona regalando momenti divertenti, di un umorismo di situazione più che di battuta. Buona parte del film è accompagnato da brani musicali di recente pop-rock, efficaci sebbene un po' troppo giovanilistici. Qualche frecciatina al perbenismo borghese nei commenti dei benpensanti alla diffusione della notizia sui giornali non graffia particolarmente. In effetti Starbuck non si propone come un film di riflessione sui temi della donazione dello sperma, della fecondazione assisitita et simila, ma come un semplice divertissement sull'argomento, senza intenti accusatori o interlocutori verso chicchessia. In questo senso è più una commedia dell'assurdo che un film basato sulla realtà; niente a che vedere quindi con film "di denuncia" come ad esempio il recente ed antiabortista October Baby.

In questa sua dimensione leggera stanno i suoi pregi (puro film di intrattenimento) ed i suoi limiti (esistono film più divertenti, più brillanti e magari anche più impegnati di questo).

Difficile quindi consigliarlo a prescindere, ma se amate la commedia è un film adatto a voi.

 

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