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8/10

Marigold Hotel regia di John Madden

Commedia
recensione di Giulia Bramati

Sette anziani inglesi si incontrano in aeroporto per raggiungere la stessa meta, un meraviglioso hotel a Bangalore in India. Al loro arrivo, però, non trovano esattamente quello che avevano letto nella brochure.

 

John Madden dirige un cast eccezionale in una commedia ricca di humor inglese. Sette personaggi e le loro diverse situazioni si intrecciano, trovando una risoluzione ai propri problemi. Evelyn, vedova da poco, Graham, omosessuale malinconico sulle tracce del suo primo e unico amore, Douglas e Jean, coppia in crisi, Muriel, bisbetica ricoverata all'ospedale, Norman e Madge, due anziani in cerca di compagnia ritrovano se stessi nel bizzarro hotel gestito da Sonny, un giovane indiano che cerca di avviare una propria carriera, in modo da poter sposare Susaina.

Adattamento cinematografico del romanzo “Mio suocero, il gin e il succo di mango” di Deborah Moggach, “Marigold hotel” è una pellicola divertente e positiva, che mostra come un gruppo di anziani, considerati ormai prossimi alla fine nella società occidentale, riescano a trovare nuovi obiettivi e nuove avventure da intraprendere nella bellissima India.

Grazie al contatto con una tanto diversa cultura (“This is a new, different world” dice uno dei personaggi all'arrivo in India), i protagonisti riscoprono valori dimenticati e cambiano carattere: il caso più evidente è quello di Muriel, interpretata dalla bravissima Maggie Smith, che da scorbutica donna malata diventa una intraprendente manager del Marigold Hotel.

La vicenda più drammatica è quella di Graham, che torna in India per salutare per l'ultima volta l'uomo che ha sempre amato prima di morire; Tom Wilkinson offre una ottima interpretazione del personaggio, che, grazie ai gesti più che alle parole, risulta romantico e tenero.

Bill Nighy interpreta Douglas, uomo che ha rinunciato all'entusiasmo a causa del pessimismo della moglie (interpretata da Penelope Wilton, una delle protagoniste di “Calendar Girls” e già moglie di Nighy in “L'alba dei morti dementi”): a riscoprire la voglia di vivere lo aiutano l'India e Evelyn, protagonista della pellicola, interpretata dalla bravissima Judi Dench, che aveva già lavorato con Madden in “La mia regina” (1997) e, come Tom Wilkinson, in “Shakespeare in love” (1998).

Alle varie storie del gruppo di anziani si contrappone la vicenda di Sonny, che con il suo entusiasmo cattura l'affetto dei turisti inglesi. Il giovane indiano è interpretato da Dev Patel, celebrato protagonista de “The Millionaire” (2008).

Un film divertente, arricchito da perle di saggezza provenienti dalla cultura indiana, in primis l'idea che tutto alla fine andrà bene e, se non dovesse andare bene, non è ancora la fine.

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